Quota 100 e tutti gli altri interventi sulle Pensioni su cui ha lavorato e sta lavorando l’esecutivo Conte sono fuori dalla legge di Bilancio. Questo non vuol dire che quota 100, opzione donna e stop all’aspettativa di vita, cioè le misure di cui quotidianamente si parla, non verranno attuate. La manovra che oggi approda alle Camere presenta il capitolo di spesa, cioè i 6,7 miliardi destinati al tema pensioni, ma senza accenni ai provvedimenti ed alle misure da adottare.

Queste, infatti, verranno emanate con atti ad hoc, con decreti collegati alla manovra finanziaria, come accade con il decreto fiscale e con le sue disposizioni urgenti in materia fiscale ed economica. Pertanto le misure restano quelle di cui si parla, compreso il loro funzionamento. Come cambiano le pensioni nel 2019? Molte novità faranno capolino nel nostro ordinamento dal prossimo anno e queste non si limitano solo a quota 100. Importanti novità saranno destinate alla platea delle lavoratrici ed a quanti sono prossimi alla pensione di anzianità, che adesso si chiama pensione anticipata.

Quota 100

La grande novità previdenziale resta comunque la quota 100.

Come si rientra in quota 100? La domanda è comune a molti e per quanto si apprende, la misura nasce con due vincoli precisi e con il meccanismo a finestre. La quota 100 si centra a partire dai 62 anni di età ed al vincolo anagrafico viene affiancato un vincolo contributivo. Saranno necessari 38 anni di contributi, una soglia che non si applica solo al soggetto di 62 anni, ma anche a quelli di 63, 64 e così via. Inoltre, la data di decorrenza delle pensioni in regime di quota 100 slitterà secondo il meccanismo delle finestre mobili. Per coloro che raggiungono la quota 100 entro fine 2018, la prima finestra utile dovrebbe essere accessibile ad aprile 2019. Per chi invece integra le soglie nel 2019, le finestre saranno trimestrali e quindi ci saranno quattro date prefissate di uscita per tutto l’anno venturo.

Questo nel settore privato, perché per il Pubblico Impiego sembra che le finestre diventeranno due e su base semestrale. Nella Scuola, inoltre, si prevede di fissare una finestra unica di uscita che farà slittare la decorrenza delle pensioni per insegnanti e Ata di 12 mesi.

Requisiti congelati e opzione donna

Oltre alla quota 100, il governo ha intenzione di rilanciare opzione donna, misura già sperimentata in passato che consente alle lavoratrici che spesso sacrificano carriere e lavoro per la cura della famiglia, di lasciare prima il lavoro proprio per dedicarsi alla casa. La nuova versione di opzione donna prevede l’uscita a 58 anni di età con i 35 anni, sembra, di contributi versati come previsto nella sua vecchia sperimentazione e con la pensione calcolata interamente con il sistema contributivo.

Altra novità molto attesa è lo stop all’aspettativa di vita per le pensioni di anzianità, o "anticipate", come le ha ribattezzate la Fornero nella sua riforma. Le pensioni anticipate con 42 anni e 10 mesi di contributi resteranno tali anche nel 2019 e probabilmente fino al 2023. In pratica si congelano i requisiti oggi vigenti anche per i prossimi anni. Stessa cosa anche per la pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi per le donne. Si tratta delle vecchie pensioni di anzianità, quelle scollegate da vincoli di età e destinate a soggetti con un numero considerevole di anni di lavoro coperto da contribuzione previdenziale. In pratica, si stoppa l’incremento di cinque mesi che era già previsto per il 2019 e che avrebbe fatto salire queste prestazioni a 43 anni e tre mesi per gli uomini e 42 anni e tre mesi per le donne.