"Se ci rendiamo conto che non crea lavoro o crea lavoro nero è un problema": lo ha affermato il segretario federale della Lega Matteo Salvini commentando una delle misure bandiera del Movimento 5 Stelle, il reddito di cittadinanza, che consiste nella corresponsione di un assegno fino ad un massimo di 780 euro a favore dei disoccupati che si trovano in condizioni economiche di disagio.

La crisi di governo in corso sta facendo venire a galla le profonde divergenze tra i due ex alleati su alcuni provvedimenti importanti che sono stati adottati, in particolare per quel che riguarda il sistema previdenziale.

Salvini punta all'abrogazione del Rdc

Per lo stesso Matteo Salvini, infatti, il sussidio potrebbe rivelarsi una misura che non favorisce l'occupazione e per tale motivo punta all'abrogazione, nonostante il parere contrario dell'ormai 'rivale' Luigi Di Maio. E' ancora scontro fra i due vicepremier di Lega e Movimento 5 Stelle dopo che Matteo Salvini ha presentato una mozione di sfiducia nei confronti del Governo Conte: appaiono ormai chiare le intenzioni della Lega, andare al voto entro ottobre e costituire un governo interamente di centro-destra con lo scopo di attuare le misure ritenute necessarie.

Si tratta del taglio del cuneo fiscale, dello stop all'aumento dell'Iva, della flat-tax al 15% a favore di lavoratori e imprese e dell'introduzione del pensionamento anticipato con Quota 41 per tutti i lavoratori.

Sono queste le principali misure contenute nella nuova manovra ipotizzata dalla Lega. Fuori dai piani di Matteo Salvini il reddito di cittadinanza: "Se non incentiva lavoro in più ma anzi lo disincentiva allora credo che bisognerà ripensare a ciò che è stato fatto", ha affermato ancora il leader della Lega.

Di Maio: 'Quota 100 e rdc devono restare

Secondo il leader pentastellato Luigi Di Maio, invece, Quota 100 e reddito di cittadinanza devono restare per il bene del Paese e soprattutto delle 900mila persone che hanno già beneficato delle misure cardine della precedente Legge di Stabilità.

Per il vicepremier del Movimento 5 Stelle, infatti, il sussidio concesso ai nuclei familiari più poveri ha permesso di alleviare la povertà che in dieci anni è aumentata del 75% ed è stata ignorata dai precedenti esecutivi. Quanto alla Quota 100, invece, ha garantito una copertura previdenziale a migliaia di lavoratori rimasti penalizzati dalla precedente Riforma Fornero, che nel corso degli anni ha creato forti squilibri nel mercato del lavoro penalizzando soprattutto i giovani che fanno fatica a trovare un'occupazione.

Inoltre, stando a quanto affermato dal quotidiano "Il Messaggero", Di Maio continua a sostenere l'intervento volto a tagliare i vitalizi ai parlamentari: "Per noi è importante che si voti il taglio, che lo faccia il parlamento. Non mi importa chi, basta solo che si voti", ha aggiunto il deputato del Movimento 5 Stelle.