State a casa: questo il sunto del nuovo provvedimento emesso dal nostro Esecutivo. Il governo ha dunque ufficialmente esteso la zona rossa a tutta Italia, una penisola la nostra letteralmente messa in ginocchio dal pericolo Coronavirus. Nonostante ci si trovi tutti all'interno della stessa area di contenimento non potremo però muoverci liberamente. La disposizione è infatti quella di muoversi il meno possibile munendosi di una semplice autocertificazione.

La norma e l'interpretazione

Lo scorso 9 marzo, a sera tarda, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato un decreto in cui si estendeva a tutto il territorio nazionale gli obblighi che precedentemente riguardavano solo Lombardia e la 14 Province del Nord dove è forte la diffusione del Covid-19. Poi però sempre il premier ha chiarito che la nuova “red zone” non sarà rigida come la prima, quella del lodigiano. La gente, in presenza di valide motivazioni (lavorative, di salute e di assoluta emergenza come la necessità di assistere anziani soli), potrà dunque spostarsi rispettando sempre e comunque le disposizioni sanitarie per prevenire il contagio.

L'autocertificazione

In queste ore si è comunque discusso della natura delle motivazioni da addurre una volta fermati dalla polizia in stato di circolazione. Il modulo prevede solo 4 possibili motivazioni: “comprovate esigenze lavorative”, “situazioni di necessità”, “motivi di salute”, “rientro verso il proprio domicilio, abitazione, residenza”. Non serve dunque all'apparenza una dichiarazione del datore di lavoro nè la ricetta appena compilata dal medico, ecco che qui qualcuno ha trovato delle crepe normative alle quali comunque nessun cittadino deve neanche lontanamente pensare di attenersi. Il premier ha tra l'altro chiarito che ogni dichiarazione resa deve essere vera, pena una denuncia e delle multe da 200 euro a salire.

Nonostante tutte le rassicurazioni del governo però, negli ultimi giorni c’è stato un vero e proprio esodo. Da Nord verso Sud. Migrazione che i governatori delle Regioni meridionali hanno provato ad arginare senza successo.

17mila fuori sede in fuga verso Sud

I numeri sono quelli di un vero e proprio esodo. Al momento sono 2.545 le persone che hanno compilato il modulo di autosegnalazione per dichiarare di essere rientrate in Puglia dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio- Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. I siciliani di rientro sono oltre 10mila, con un boom registrato proprio negli ultimi giorni.

In Calabria domenica notte sono arrivati 80 pullman dalle Regioni del Nord trasportanti circa 5mila persone. Il timore è che, con loro, viaggi anche il virus.

Uscire a fare la spesa si può: gli altri divieti

Il decreto ha sospeso il campionato di calcio ma gli atleti professionisti potranno continuare ad allenarsi a porte chiuse; la Champions League e l'Europa League si giocheranno invece regolarmente ma a porte chiuse (a patto che le società facciano i dovuti controlli per il contenimento del virus). Per i non professionisti palestre chiuse, ma ci si potrà allenare nei parchi a patto di mantenere la distanza interpersonale di un metro. Palazzo Chigi chiarisce anche che gli spostamenti per fare la spesa e approvvigionarsi di generi alimentari saranno sempre autorizzati.