Si preannuncia un venerdì nero per l'Italia intera, a causa dello Sciopero Generale annunciato per il 16 giugno 2017. Ad incrociare le braccia per 24 ore saranno i lavoratori del settore dei trasporti, pubblico e privato, a livello nazionale. Per il trasporto su rotaia, aderiranno alle agitazioni Trenitalia, Trenord e NTV, lo sciopero partirà alle ore 21:00 di giovedì 15 giugno 2017 e terminerà alle 21 del giorno successivo.

Non è ancora pervenuto l'elenco dei treni garantiti. Anche per il trasporto aereo, si conosce soltanto l'orario che sarà osservato per lo sciopero, cioè dalle 00:01 alle 23:59 di venerdì 16 giugno, ma ancora non sono stati resi pubblici i dettagli inerenti ai voli cancellati, né dall'Ente Nazionale Aviazione Civile né dalle singole compagnie.

La Capitale a rischio paralisi per il blocco del servizio pubblico locale

Per quanto riguarda il trasporto locale a Roma, lo sciopero interesserà le reti ATAC, Roma Tpl e COTRAL; gli scioperi indetti, nel caso della Capitale, sono due: il primo di 24 ore, indetto dai sindacati di Base, ed il secondo di 4 ore programmato dal SUL (Sindacato Unitario Lavoratori) nella fascia oraria che va dalle 11 alle 15.

Sia l'uno che l'altro interesseranno Atac (bus, tram, metropolitane e ferrovie Roma - Viterbo, Termini - Centocelle e Roma - Lido), Roma Tpl (che si occupa delle linee periferiche) e Cotral (per i bus extraurbani). Saranno, comunque, garantiti i trasporti negli orari delle fasce di garanzia, quindi fino alle ore 8:30 del mattino e dalle ore 17:00 alle 20:00. Possibili, però, i disagi già a partire dal servizio notturno della notte, tra giovedì 15 e venerdì 16 giugno.

Un altro sciopero per difendere il trasporto pubblico

Nei comunicati dei vari sindacati, si legge che anche quest'ultimo sciopero è stato indetto per cercare di difendere i diritti dei lavoratori, che vedono sempre più a rischio il loro posto di lavoro e le loro tutele a causa del continuo smantellamento del settore "pubblico", a favore di un costante inserimento del "privato" all'interno del settore trasporti.

Ma se da una parte è sacrosanto e doveroso difendere i diritti dei lavoratori con ogni mezzo lecito, si dovrebbe dall'altra pensare che, bloccando i trasporti (sia locali che nazionali) per 24 ore, non si colpiscono i vertici contro cui si protesta giustamente, ma i cittadini costretti a recarsi con i mezzi al loro posto di lavoro che spesso offre disagi pari se non peggiori a quelli che sono riservati ai dipendenti pubblci.