Roma, quartiere San Giovanni, Via Lavinio, da anni una signora vive nel suo appartamento in condizioni igienico sanitarie precarie, accumulandovi rifiuti, cibo avariato, oggetti di ogni genere e.... animali domestici.

La storia di un grave disagio

Le associazioni animaliste tramite i loro volontari, per anni hanno monitorato dalla strada le finestre dell'appartamento, cercando di aiutare i felini in esso rinchiusi a trovare una via di fuga, e contestualmente cercando di allertare le istituzioni competenti per porre fine a quella che è una situazione pericolosa, non soltanto per i gatti, che sono rimasti vittime della scarsa cura che la signora aveva nei loro contronti, ma per la signora stessa e per il condominio in cui essa abita.

Nel corso del tempo i volontari stessi sono riuscire a salvare i gatti più temerari, o disperati, che si lanciavano dalle finestre per ritrovare la loro libertà.

Dopo un lungo penare, dopo centinaia di denunce ignorate, la scorsa primavera, grazie anche all'intervento dell'Ente Italiano per la Tutela Animali e Legalità, i volontari sono riusciti a raggiungere un grande risultato, che sembrava potesse rappresentare la fine dell'incubo di Via Lavinio. Con le necessarie autorizzazioni è stato organizzato uno sgombero dell'appartamento, nel quale sono state rinvenute sedici tonnellate di rifiuti, in mezzo ai quali, purtroppo, sono stati rinvenuti anche dei corpi di gatti mummificati, oltre a dei mici, fortunatamente superstiti, trovati in pessime condizioni: denutriti, disidratati e spaventatissimi, ma vivi.

La signora, vittima anch'essa di una società che non ha saputo intervenire per assisterla tempestivamente, è stata affidata ai servizi sociali, col fine di poterle dare il sostegno necessario per condurre un'esistenza dignitosa.

Ancora nessuna soluzione

Purtroppo, però, quella che inizialmente era sembrata una soluzione definitiva ad una situazione drammatica, si è rivelata solamente una misura provvisoria, tanto che la signora in questione, dopo pochi mesi è stata rimandata a casa, senza alcun aiuto.

In conseguenza di ciò, questa persona ha ripreso il suo stile di vita precedente da accumulatrice domestica, che già di per se' rappresenta un grande rischio igienico sanitario per se stessa e per tutto il suo condominio, ricominciando inoltre a raccogliere gatti dalla strada.

Volontari e animalisti sono di nuovo in prima linea per monitorare la situazione, e continuano ad allertare le istituzioni competenti a livello municipale, comunale e nazionale, per cercare di risolvere in via definitiva questa terribile situazione, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica tramite una capillare informazione tramite social network, organizzando mail bombing e manifestazioni.