A quanti di voi sarà capitato di sentire uno o più battiti più forti del normale, avendo la sensazione di perderne alcuni, percependo un vuoto nel petto? Molto probabilmente stiamo parlando di extrasistole, il nostro cuore ha un "impianto elettrico" che genera "energia" da se, questa energia nasce nel nodo seno-atriale (NSA) e percorre atri e ventricoli per farli contrarre in modo corretto, può però accadere che l'impulso elettrico si crei in una zona circostante (focus) e che quindi si alteri la normale successione dei battiti cardiaci (ritmo sinusale).
Extrasistole, cause e metodi per combatterle - Spesso le persone che avvertono extrasistole prolungate o meno, si fanno prendere dal panico a causa della paura di avere qualcosa di grave al cuore, un buon consiglio è quello di rimanere calmi cercando di regolare la respirazione, spesso, infatti le extrasistole sono legate a fattori di ansia e stress che possono influenzare lo stato dello stomaco. Non accade di rado che il fondo gastrico si distenda a causa di meteorismo (aria) procurata dall'ansia, creando quindi le extrasistole al suo "vicino" cuore, questi tuffi al cuore possono comparire in casi di cattiva digestione, successivamente a pasti abbondanti o in presenza di ernia ietale, anche per esempio forti stati di allergia, stati febbrili e abusi di tabacco e caffeina possono scatenare episodi di extrasistolia.
In rarissimi casi questo tipo di aritmia è spia di patologia cardiache più gravi, anzi spesso è necessaria una correzione delle abitudini sbagliate oppure una diminuzione di stati d'ansia per annullare questi fastidiosi tuffi al cuore, se comunque gli extrasistole persistono e vi rendono difficile la vita, facendovi sentire a disagio, è buona idea andare dal dottore comunicandogli la situazione, potrebbe farvi fare un controllo tramite Holter Cardiaco allo scopo di capire la tipologia di extrasistole con precisione, in alcuni casi dove questi tuffi al cuore raggiungono numeri altissimi nel corso delle 24 ore, si può prendere in considerazione l'ipotesi dell'ablazione (eliminando il focus responsabile dell'aritmia) o tramite somministrazione di farmaci anti-aritmici.