La felicità è questione di cervello o, per meglio dire, di precuneo. Sarebbe questa, infatti, l'area cerebrale nella quale sarebbe custodito l'unico sentimento che spesso ci sfugge, la felicità appunto. Lo conferma uno studio secondo il quale la felicità umana dipenderebbe strettamente dalle dimensioni di questa regione specifica del cervello. Il precuneo, dunque, sarebbe in grado di garantire la felicità individuale secondo i canoni che ognuno di noi recepisce e concettualmente stabilisce per una propria vita serena ed appagante.

Dove risiede il precuneo e la felicità

La ricerca della felicità parte dal cuore, ma possiede una meta ben precisa, la materia grigia. Senza dubbio è un’emozione, che parte dal cuore, ma ha una meta ed un obiettivo ben precisi: il cervello. Qui, infatti, risiede la quantità di felicità che ognuno di noi è in grado di ospitare, a seconda della dimensione dell'area apposita. Il precuneo è localizzato nell'apice del nostro capo, nei lobi parietali. Nello specifico, il concetto di felicità sarebbe strettamente connesso a quello di "ambiente psicologico", secondo il quale la felicità varia in base all'esistenza di ciascuno di noi.

Ad esempio, un bambino cresciuto in Africa e magari sfruttato come soldato, non vivrà le stesse esperienze positive di un suo coetaneo europeo. 

Ad individuarla, un gruppo di neurologi dell’Università di Kyoto, il quale ha individuato mediante risonanza magnetica  la sede della felicità. Questa, in pratica, si genera come una scintilla e si "accende" grazie all'incontro fra pensieri positivi e soddisfazione personale. Inoltre, questa "fiamma felice" viene alimentata potenziando proprio quella regione cerebrale che gli scienziati chiamano precuneo.

La meditazione, in modo del tutto auspicabile, potrebbe essere una delle scintille necessarie per la ''produzione'' della felicità. Inoltre, i risultati degli esperimenti condotti dai ricercatori giapponesi hanno dimostrato come le persone più felici siano anche quelle provviste di maggior materia grigia presente proprio nel precuneo.

Questo fa presupporre, quindi, che quanto più questa regione del cervello sia sviluppata, tanto più le persone sono in grado di dare un senso alla propria vita. E non solo: questa loro capacità fa in modo che la felicità venga vissuta intensamente, accantonando o allontanando il suo contrario, ovvero la tristezza.

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