In Italia leoni in Europa agnelli. L'EA7 Milano cade a Istanbul contro l'Anadolu Efes in una gara che si preannunciava tutt'altro che facile ma alla quale erano aggrappate tutte le speranze di partecipazione ai playoff di Eurolega. Milano avrebbe infatti dovuto vincere con uno scarto di almeno 11 punti e sperare che altre combinazioni nel suo girone voltassero a suo favore.
Top 16 disastrosa
Invece le scarpette rosse hanno pagato in primis il disastroso girone di andata delle Top 16 e a poco sono serviti gli scatti di orgoglio di una squadra concepita per vincere tutto e che adesso deve accontentarsi di una lotta per lo scudetto che, a dispetto della classifica in regular season, non si preannuncia facile, visti i precedenti stagionali (Coppa Italia in primis).
Partenza col botto poi agonia
Eppure sembrava che le cose si mettessero per il meglio. L'Olimpia era partita bene e si era portata avanti fino al +15 contro un Efes che sembrava aver perso la bussola.
Non aveva perso l'orientamento invece il loro playmaker Thomas Heurtel che con 25 punti, 5 assist e un impressionante 6/8 da tre punti tiene a galla Istanbul e, approfittando della cronica mancanza di continuità realizzativa milanese, ribalta il risultato con un parziale che abbatte Milano proprio nel momento di massimo sforzo. Il primo tempo dell'Efes non è stato certamente brillante anzi, per Milano si prospettava la miglior partita stagionale in coppa. Ma anche se si sono portati avanti addirittura sopra al break necessario per mantenere la speranza di accesso ai playoff, è mancato il killer instinct per piazzare il colpo del k.o. e amministrare con calma la gara. Gentile, Samuels, Brooks e Hackett sono incisivi in attacco ma non altrettanto in difesa e un Heurtel in serata, che riesce mettere i compagni sulla retta via prima per reggere l'urto e poi per prendere in mano il match, sono i fattori che mettono la parola fine a una stagione fin qui contraddittoria. Finisce 86-78, non c'è il +11 necessario e non c'è nemmeno la vittoria. Si spengono le luci, sipario.