Ormai è cosa fatta, il trentunenne messinese Vincenzo Nibali ha vinto per la seconda volta il Giro d'Italia, considerato che nell'ultima tappa che porterà il Giro all'arrivo di Torino è da definire solo una passerella.
Vincenzo Nibali vince nella tappa Guillestre / Sant'Anna di Vinadio: la tappa delle scalate decisive. Ha vinto anche la precedente tappa Pinerolo/Risoul, dopo un deciso attacco enfatizzato dalla caduta dell'olandese Kruijswijk che sembrava voler strappare all'italiano la vittoria finale.
Ma lo Squalo morde, deciso e al momento opportuno
Decisione, coraggio, fatica ed anche un po' di fortuna hanno portato il giovane messinese alla seconda vittoria nella corsa a tappe più bella al mondo. Dopo la Vuelta nel 2010, il Giro nel 2013, il Tour nel 2014 Vincenzo Nibali entra nel mito dei grandi del Ciclismo perché conquista la gara nella tappa più emblematica dove le scalate sono decisive, le discese forsennate fanno la differenza tra chi dignitosamente pedala e chi osa veramente, lanciandosi a velocità supersoniche dopo salite davvero massacranti, riuscendo così a battere crisi, avversari e ad arrivare alla meta.
Un grande campione e una grande risorsa per il Ciclismo e per l'Italia
L'esempio di Vincenzo Nibali che non si arrende, che non molla, che come uno squalo gira sempre intorno alla sua preda ed alla fine, al momento opportuno, colpisce senza tentennamenti ridesta ancora una volta le grandi emozioni che questo meraviglioso sport suscita da sempre nei nostri cuori: il ciclismo come la vita è fatica, sofferenza, pericolo, a volte rischio, ma è anche soddisfazione, gioia, esultanza; il ciclismo non perdona gli sbagli, ma consente sempre una chance a chi ha il coraggio, a chi cerca comunque e sempre di superare i propri limiti. Il traguardo, l'atteso arrivo, diventa un doppio risultato perché a volte è il solo arrivare al traguardo a comportare, per alcuni, una grande vittoria insieme ai campioni di oggi, di ieri ed a quelli di domani nella corsa della nostra vita.