La prima tappa del Giro del Delfinato, vinta ieri da Nacer Bouhanni, ha vissuto un finale intenso. Dopo una corsa tutto sommato tranquilla, la battaglia per tenere le prime posizioni è stata vibrante, e non solo tra gli sprinter. Anche alcuni uomini di classifica hanno sgomitato per rimanere davanti, dopo la neutralizzazione degli ultimi 3 km. Tra questi vi era Chris Froome: il campione della Sky si è dovuto esibire in due equilibrismi per evitare di cadere nella mischia che ha portato verso lo sprint.

Froome nella bagarre tra i velocisti 

Negli ultimi chilometri, la prima frazione del Giro del Delfinato si è accesa in maniera decisa. Contador e gli altri uomini di classifica sono rimasti nelle prime posizioni fino ai 3 km dall’arrivo, quando è scattata la consueta neutralizzazione dei tempi in caso di incidenti e guai meccanici. Qualcuno però non si è fidato, e per il timore di rimanere attardato in qualche frazionamento del gruppo ha lottato ancora spalla a spalla con i treni dei velocisti.

Chris Froome ha forse esagerato un po’, cercando di rimanere in testa anche quando all’arrivo mancavano ormai un paio di chilometri: una situazione piuttosto pericolosa per un corridore non abituato alle mischie degli sprint. Froome si è trovato spalla a spalla con i treni della Orica e della Katusha.

Il campione britannico è stato costretto ad un doppio equilibrismo per rimanere in piedi, prima nel corso di un contatto tra due uomini della Orica e della Katusha che hanno rischiato di finirgli addosso, e poi per un'altra sbandata. 

Portal: “Una grande battaglia” 

Il direttore sportivo del Team Sky, Nicolas Portal, ha spiegato che l’intento della squadra era quello di tenere più avanti possibile Froome per evitare incidenti. “I ragazzi hanno fatto davvero bene, il piano era mettere Froome in buona posizione per evitare guai” ha spiegato l’ex corridore francese. “Come si è visto dalla televisione - ha chiarito Portal - con le squadre dei velocisti il finale è sempre frenetico, è stata una grande battaglia.

È pericoloso, ma è per questo che volevamo essere in una buona posizione. La linea è sottile tra una caduta e tenere la posizione. Ecco perché vogliamo intorno a Froome corridori che sappiano correre sulle ruote e muoversi in gruppo”.