Manca ormai poco all'inizio dei Giochi olimpici invernali di Pyeongchang in Corea del Sud che prenderanno il via dal prossimo 9 febbraio. Ryom Tae Ok e Kim Ju Sik, 18 e 25 anni, gli unici atleti della Corea del Nord qualificati, continuano a tenere le dita incrociate nell'attesa che dai colloqui tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, fissati per il 9 gennaio, arrivi il nulla osta alla loro partecipazione.
Ryom e Kim: storia di un sogno quasi infranto
Ryom e Kim non sono solo giovani atleti desiderosi di scalare posizioni nella classifica mondiale del pattinaggio artistico su ghiaccio, che strappano applausi mentre si esibiscono in eleganti volteggi, vincendo magari una medaglia olimpica. Ryom e Kim sono molto di più. Sono diventati il simbolo del possibile dialogo tra le due coree, ambasciatori inconsapevoli di quella pace tra i due Paesi che manca dal 1948.
Dal sogno alla delusione
Ryom e Kim, reduci dalla vittoria della medaglia di bronzo ai Giochi Asiatici invernali dello scorso anno, hanno trascorso l'intera estate in Canada, a Montreal, seguiti dal loro coach Kim Hyon-son.
Qui si sono allenati duramente sotto la guida esperta del tecnico franco-canadese Bruno Marcotte, che li ha preparati per gareggiare a Oberstdorf, in Baviera, dove lo scorso ottobre hanno ottenuto la tanto desiderata qualificazione olimpica.
E' lo stesso Bruno Marcotte a raccontare come alla fine della loro esibizione erano talmente ansiosi da chiedere incessantemente se avessero pattinato bene e se ci fosse secondo lui qualche chance per la qualificazione olimpica.
Questo per far capire quanto sia forte la loro voglia di esserci a queste olimpiadi.
E bravi lo sono stati, visto che, dopo aver volteggiato sulla struggente musica di "Je ne suis qu'une chanson", sono riusciti a guadagnarsi un posto ai prossimi Giochi Olimpici in Sud Corea.
Ma purtroppo hanno fatto i conti senza il dittatore nordcoreano Kim Jong-un che, tra un test missilistico nucleare e una dimostrazione di forza verso gli USA di Trump, ha deciso di vietare ai due atleti di raggiungere la Corea del Sud per partecipare alle prossime olimpiadi invernali.
Ultima chance i colloqui del 9 Gennaio
C'era tempo fino al 30 ottobre per l'iscrizione ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang ma, in vista del prossimo storico incontro tra Moon Jae-in e Kim Jong-un, il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) potrebbe fare un'eccezione e permettere alla coppia di partecipare alle gare olimpiche.
Ryom e Kim coronerebbero così il loro sogno, ma la loro partecipazione ai Giochi invernali rappresenterebbe soprattutto quel ramoscello d'ulivo simbolico che potrebbe avviare un processo di pace tra le due coree, da troppo tempo impegnate in questo sterile conflitto non armato.
Il destino olimpico di Ryom e Kim e quello di una futura pace tra le due coree è ora nelle mani di Moon Jae-in e pyongyang Kim Jong-un, della loro capacità e voglia di trovare un'intesa.