Si è da poco conclusa la 53° edizione dei Campionati europei di karate a Novi Sad, città serba che si affaccia sul Danubio. La competizione si è sviluppata in quattro giornate, dal 10 al 13 maggio, di cui le ultime due dedicate alle finali individuali e a squadre.

Esperienza indimenticabile per la nazionale italiana di karate che ha concluso il campionato con un ottimo terzo posto nel medagliere, confermandosi tra le realtà più forti d'Europa.

Il direttore tecnico Pierluigi Aschieri e la federazione italiana (Fijlkam) possono ritenersi soddisfatti per il bottino nostrano (2 ori, 3 argenti, 5 bronzi) che vanta 2 medaglie in più rispetto alla passata edizione di Kokaeli.

Quattro giornate di successi

Le medaglie dal colore più pregiato sono arrivate dalla squadra femminile di Kata (composta da Sara Battaglia, Terryana D'onofrio e Michela Pezzetti) e dal giovanissimo Michele Martina, già campione mondiale under 21 e fresco del titolo di campione italiano assoluto nella categoria 84kg. L'altra squadra femminile, quella di kumite, ha ottenuto l'argento grazie alla cooperazione delle atlete Sara Cardin, Clio Ferracuti, Laura Pasqua e Silvia Semeraro.

Le ragazze, dopo essere approdate in finale grazie alle entusiasmanti "battaglie" contro Inghilterra e Turchia, hanno provato fino all'ultimo a battere le forti rivali svizzere vendendo cara la pelle. Stessa medaglia per Angelo Crescenzo (60kg kumite) e Viviana Bottaro (kata). Il campione in carica per la categoria 75kg, Luigi Busà, si conferma ai vertici internazionali ed ottiene il bronzo proprio come Silvia Semeraro (68 kg kumite), Sarà Cardin (55kg kumite) e Mattia Busato (kata). L'ultimo terzo posto è arrivato ancora una volta da una squadra, quella maschile di kata, che ha visto la partecipazione di Alessandro Iodice, Gianluca Gallo e Giuseppe Panagia.

Il lungo viaggio verso Tokyo 2020

A spingere la nazionale di karate verso questi importanti trionfi ha certamente contribuito l'ingresso della disciplina alle olimpiadi, con esordio proprio nell'edizione nipponica di Tokyo 2020.

Un sogno da coronare per i più esperti della nazionale, che da anni speravano di poter raggiungere i giochi olimpici, e per i più giovani che promettono già bene.

Il percorso che porterà alla più prestigiosa manifestazione sportiva del mondo consisterà in una seria di gare internazionali volte a raccogliere punti preziosi, che consentiranno solo ai migliori del ranking di partecipare.

Karate che approda, dunque, alle Olimpiadi probabilmente con un po' di ritardo, che spesso ha vissuto all'ombra di sport più ricchi e blasonati, ma che sicuramente è pronto per far sognare tutti gli appassionati e gli sportivi in generale. Una cosa è certa, tra due anni avremo una nazionale in più al lume della fiamma olimpica per cui fare il tifo.