Non solo specchietti sull'Halo e pneumatici Pirelli. In queste ultime ore, nel mirino delle critiche sarebbe finita anche la Virtual Safety Car, con Sebastian Vettel che avrebbe manifestato una serie di dubbi sulla regolamentazione relativa all'intera procedura. Del resto, fin da quando è stato introdotto, il regime intermedio di "neutralizzazione" dei distacchi tra i piloti durante la gara è stato oggetto di discussioni perché, secondo alcuni protagonisti della Formula 1, ci sarebbero dei colleghi che, con una certa "furbizia", guadagnerebbero del tempo rispetto agli avversari, che risulterebbe poi decisivo ai fini dell'ordine di arrivo.

Dopo il Gran Premio di Spagna, proprio Vettel è tornato a sollevare la questione, soprattutto in seguito a quant'è accaduto durante la gara di Barcellona. Il pilota della Ferrari, infatti, proprio durante una Virtual Safety Car ha commesso una piccola sbavatura nel posizionare la sua monoposto che, unita ad un pit-stop piuttosto lento, ha fatto sì che la strategia approntata dal campione tedesco e dal muretto del "cavallino rampante" si tramutasse in una sorta di boomerang che, di fatto, ha permesso a Max Verstappen di agguantare la terza posizione, costringendo la "rossa" numero 5 ad accontentarsi di un mesto quarto posto.

Al contrario di Vettel, Sergio Perez è riuscito a sfruttare molto meglio la VSC, montando un set di gomme nuove durante la "neutralizzazione", e andando all'assalto con successo di Stroll e Leclerc, entrando in zona punti e chiudendo il Gran Premio di Spagna al nono posto.

Vettel: "Durante la VSC percorriamo traiettorie ridicole"

Come riporta "Motorsport.com", Sebastian Vettel ha posto l'accento su alcune mancanze circa il ricorso alla Virtual Safety Car, che permetterebbero ai piloti più scaltri di guadagnare del tempo sugli altri senza, per questo, incorrere in penalità. Il driver della Ferrari ha esordito dicendo che sarebbe necessario introdurre un software migliore di quello attuale che impone ai piloti di rallentare di circa il 40% rispetto alla normale andatura tenuta nel corso di una gara.

Tuttavia, il 4 volte campione del mondo ha rivelato che un po' tutti, nel Circus, conoscono un metodo per aggirare la "neutralizzazione" senza violare il parametro: "Percorriamo traiettorie ridicole perché così guadagniamo tempo".

I dubbi di Vettel e la conseguente richiesta di un miglioramento nell'utilizzo della VSC non hanno trovato riscontro in Charlie Whiting, direttore di gara, il quale ha invece ribadito quanto sia preciso l'attuale sistema in utilizzo in Formula 1. Secondo il dirigente sportivo britannico, attualmente la Virtual Safety Car si basa su una mappatura nell'ECU che risulta più lenta del 30% rispetto ad un giro percorso senza alcuna limitazione.

Inoltre, ogni 50 metri ai piloti viene segnalato lo spazio che hanno percorso, dunque sanno bene se sono nei limiti del delta stabilito dal regolamento.

Di conseguenza, siccome l'aggiornamento avviene costantemente, per Whiting è piuttosto improbabile che si possa guadagnare terreno sugli avversari percorrendo delle traiettorie alternative. Anzi, lanciando una sorta di frecciatina al pilota tedesco della Ferrari, il direttore di corsa ha affermato che, anche durante una VSC, ogni driver dovrebbe puntare a seguire la "traiettoria ideale" che permetterebbe di essere veloci anche in fase di "neutralizzazione".