Dopo appena nove tappe, il Giro d'Italia di Fabio Aru sembra già irrimediabilmente compromesso. Lo scalatore sardo è apparso sempre in difficoltà, sempre sulla difensiva e a volte incapace anche di limitare i danni. Nonostante l'impegno e la generosità, il capitano del Team UAE Emirates ha palesato una condizione tutt'altro che brillante. La sua posizione in classifica è molto lontana dalle aspettative della vigilia, con un ritardo di oltre due minuti e mezzo dalla maglia rosa di Simon Yates, un risultato che non soddisfa di certo la squadra del General Manager Beppe Saronni.

Saronni: "Momento non eccezionale"

Il Giro d'Italia di Fabio Aru è stato sofferto e senza alcuna soddisfazione nelle prime nove tappe. Lo scalatore sardo si era presentato al via della corsa con grandi ambizioni, alla guida di una squadra come la UAE Emirates che ha investito moltissimo su di lui.

Invece, già dalla cronometro di Gerusalemme, il campione d'Italia ha faticato più del previsto. Se le difficoltà in una prova a lui poco congeniale come quella contro il tempo inducevano ancora alla prudenza, quanto successo sull'Etna e soprattutto sul Gran Sasso sembra, invece, aver compromesso le velleità di Aru.

Sulla montagna abruzzese, lo scalatore sardo ha trovato un terreno ideale per lui, ma si è staccato quando il gruppo era ancora forte di una ventina di corridori, concludendo la tappa a 1'10" da Simon Yates.

L'analisi fatta dal General manager della UAE Emirates, Beppe Saronni, è stata lucida e severa: "Credo si sia trattato di una giornata no che segna un momento non eccezionale di Fabio", ha spiegato l'ex campione alla "Gazzetta dello Sport", riferendosi al fatto che il suo corridore non abbia mai offerto prestazioni particolarmente convincenti in questa stagione.

Un cedimento arrivato troppo presto

Saronni, ovviamente, non ha scaricato il corridore sul quale ha puntato una fetta importante del budget a sua disposizione solo pochi mesi fa, ma gli ha chiesto almeno una reazione d'orgoglio che non faccia scivolare via questo Giro d'Italia nell'anonimato.

"Il momento di difficoltà ci può stare, andrà analizzato nel giorno di riposo. Un conto è staccarsi a 500 metri dall'arrivo, quando in pratica viene lanciata la volata. Ma purtroppo stavolta il cedimento è arrivato prima. È naturale che un corridore del suo livello debba lasciare un segno in una corsa come il Giro d'Italia, porsi degli obiettivi", ha spiegato Saronni, aprendo anche alla possibilità di una rivalutazione delle strategie di corsa: "vedremo se strada facendo gli obiettivi cambieranno, la squadra in ogni caso continua a sostenerlo", ha aggiunto il General manager della formazione emiratina.

Il Giro d'Italia riprenderà domani con la tappa di Gualdo Tadino, molto lunga ma non particolarmente impegnativa.

Per gli uomini di classifica, il prossimo appuntamento sarà quello di sabato 19 con la frazione dello Zoncolan. Lì, probabilmente, anche Fabio Aru capirà quale potrà essere il suo ruolo nella seconda parte di questo Giro, se ancora con obiettivi di alta classifica o con il mirino spostato su qualche risultato di giornata.