La Parigi-Roubaix di domenica scorsa ha dato una svolta solo parziale alla primavera di classiche di Peter Sagan. Il tre volte iridato sta vivendo una prima parte di stagione meno esuberante del solito ed è ancora fermo a un’unica vittoria, quella segnata tre mesi fa all’esordio nel Tour Down Under. Sagan ha faticato a ritrovare una buona condizione dopo un malanno patito prima della Tirreno Adriatico e nelle classiche è sempre sembrato un po’ in difficoltà, pur segnando un quarto posto alla Milano-Sanremo e un quinto alla Parigi-Roubaix.

Il suo preparatore Patxi Vila ha visto dei buoni progressi nella classica di domenica e per questo resta fiducioso per i prossimi appuntamenti.

Vila: ‘La corsa migliore di Peter’

La Roubaix di Sagan è andata via tra alti e bassi, con qualche inconveniente nella prima parte che lo ha costretto a inseguire, togliendogli un prezioso gregario come Daniel Oss. Quando è partito l’attacco decisivo con Politt e Gilbert a 65 km dall’arrivo, il campione slovacco ha reagito riuscendo a riportarsi sulla testa della corsa e lasciando un’ottima impressione nei tratti di pavè. Sul più bello però Sagan ha avuto una netta flessione, non riuscendo a lottare per il successo, staccandosi prima da Politt e Gilbert e poi anche da Lampaert, finendo così al quinto posto.

Patxi Vila, da quattro anni preparatore del fuoriclasse della Bora Hansgrohe, ha trovato degli spunti interessanti però da questa prova e ha visto dei progressi molto promettenti. “Dal punto di vista della corsa in generale penso che sia stata la prova migliore di Peter, la sua forma e i risultati stanno migliorando”, ha analizzato il tecnico. “La Parigi-Roubaix è sempre difficile, probabilmente la più difficile di tutte, penso che abbiamo superato dei momenti difficili in modo positivo con la squadra e abbiamo fatto una buona corsa. Oss ha avuto un incidente, ha picchiato il ginocchio. Lo abbiamo perso molto presto e questo ovviamente ha condizionato tutta la squadra e l’intera dinamica della corsa per noi”, ha aggiunto Vila.

‘Non è bello quando non vinci’

Il tecnico basco della Bora si è lasciato poi andare a un’analisi un po’ più sorprendente, dichiarando di aver visto il suo campione come il corridore più forte tra quelli che erano nella fuga che ha poi lanciato Gilbert e Politt verso la volata a due nel velodromo di Roubaix. “Dobbiamo essere fiduciosi, non è bello quando non vinci e ci sei così vicino, perché penso che abbiamo visto come Peter fosse il più forte nella fuga, ma alla fine questo si è invertito. È la Parigi Roubaix, sono quasi 260 km di corsa a pieno regime”, ha dichiarato Vila, che ha visto nella superiorità numerica della Deceuninck Quickstep un fattore chiave della corsa. “Nel finale loro avevano due corridori nel gruppetto e noi solo Peter.

Tatticamente hanno fatto una buona corsa e a Peter alla fine è mancata un po’ di energia”, ha analizzato il tecnico della Bora.

Peter Sagan tornerà a correre domenica 21 all’Amstel Gold Race e concluderà la sua stagione di classiche con la Liegi Bastogne Liegi del 28.