La legge di Stabilità del 2014 ha istituito l’imposta unica comunale costituita dall’IMU, dalla TASI e della TARI. La Tari ha come finalità quello di finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il presupposto per la tassa sui rifiuti è costituito dal possesso o dalla detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, che sono suscettibili di produrre rifiuti solidi urbani.
Poiché è una tassa comunale, essa varia a seconda del Comune e della gamma di utenza. L’importo da pagare è costituito da una componente fissa (costo del servizio) e da una variabile che è proporzionata alla quantità di rifiuti prodotta ed ai componenti del nucleo familiare. Sono escluse le aree comuni condominiali che non siano detenute o occupate in via esclusiva.
Come e quali sono gli sconti di cui si può beneficiare?
Ciascun contribuente può risparmiare una parte dell’imposta pari appunto al 20% dell’intera imposta. I casi in cui egli usufruisce dello sconto ricomprendono il mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti o la sospensione dello stesso per cause sindacali.
E’ possibile usufruire invece di uno sconto del 40% in tutti quei casi in cui il punto di raccolta risulta distante dall’area servita. E' previsto anche uno sconto del 10% per il compostaggio. Altre agevolazioni e riduzioni sono invece previste dagli stessi Comuni nei casi in cui l’immobile ha un unico occupante e se si tratta di fabbricati rurali che hanno uso abitativo. Anche la particolare destinazione dell’immobile può dare diritto a delle agevolazioni: nel caso di immobile adibito a luogo culto o se è detenuto da Onlus. E' prevista la riduzione della TARI anche per i locali commerciali registranti un calo di attività giustificato dall’inaugurazione di cantieri pubblici. Se invece in nuclei familiari si trovano in una situazione economica difficile o se gli stessi risiedono o alloggiano all’estero, per più di 6 mesi all’anno, il Comune può venirgli incontro accordandogli anche qui una riduzione del tributo.
Vengono premiati anche quei contribuenti che hanno realizzato interventi tecnici che determinano una produzione di rifiuti minore.
Quali sono i casi per beneficiare dell’esenzione dal pagamento?
Per fare richiesta di esenzione del pagamento dell’imposta bisogna presentare al Comune di residenza il relativo modulo precompilato indicando le ragioni per cui si chiede l’esenzione. La normativa generale sulla TARI prevede che le ipotesi in cui si può beneficiare delle esenzioni siano strettamente legate alla inutilizzabilità dei locali che risultano soggetti al tributo sui rifiuti. Sono esentati inoltre dal pagamento della Tari i proprietari dei locali che sono incapaci di produrre rifiuti, proprio perché non possono essere adoperati in quanto sono inagibili o manca l’allaccio alla rete elettrica, idrica e fognaria.
La TARI non scatta per quei locali in cui non si possono produrre rifiuti autonomamente come terrazze, cantine, balconi e solai. Accanto a tale normativa, anche i singoli comuni possono prevedere altre ipotesi in cui non si deve pagare la Tari. Possono essere esentati dal pagamento infatti i fabbricati in ristrutturazione per un arco temporale di minimo di 2 mesi o per tutto il periodo di tempo in cui non risultano occupati. Lo stesso trattamento è previsto nel caso i cui i locali sono adibiti a strutture medico- sanitarie, private e pubbliche o se si tratta di spazi in cui vengono prodotti rifiuti speciali.