Il film documentario Porno e Libertà (Porn to be free) di Carmine Amoroso è uscito da pochi giorni nelle sale cinematografiche. La storia è ambientata negli anni 70/80 dove i pregiudizi e il senso del pudore erano all’ordine del giorno. A lottare contro tutto questo sarà un gruppo di ragazzi, portando l’attenzione sulle peculiarità positive dell’aspetto sessuale.
Oscurata Pagina Facebook di Porno e Libertà
Nonostante il film ripercorre la strada fatta per liberare l’Italia dagli stereotipi sulla pornografia e la sessualità, il social network Facebook rimuove la pagina di Porno e Libertà per la visione di un capezzolo su un manifesto. A dir poco paradossale se si pensa all’argomento trattato e a quante battaglie sono state fatte per uscire dalla censura di quegli anni. In una di queste lotte viene citato anche Marco Pannella all’interno del docu-film. Il social di Mark Zuckerberg oltre ad aver eliminato la pagina facendo perdere tutto il contenuto di un anno e mezzo tra foto, commenti ed altro al regista e il suo staff, ha anche inflitto una sanzione.
Facebook si difende dicendo che la pagina “viola gli standard interni relativi alla pubblicazione di nudo”. Eppure il social network non si ferma alla sola pagina, di cui si servivano per la promozione del film, ma ha addirittura oscurato anche il profilo dello stesso regista Carmine Amoroso per un mese. Ovviamente più volte hanno tentato di contattare lo staff di Facebook, ma con scarsi risultati, data l’assenza di risposta. Lo stesso regista si esprime dicendo che “stiamo scivolando verso un periodo di oscurantismo senza neanche rendercene conto” e prosegue sottolineando il fatto che “non dobbiamo abbassare la guardia, i territori conquistati dopo anni di lotta vanno difesi”. Ci ritroviamo a più di 40 anni di distanza dal periodo in cui si lottava per andare al mare col costume a due pezzi perché era ammesso solo quello intero ed ora che viviamo nell’era di YouPorn e il web è invaso da foto di topless e non solo, notizie del genere fanno pensare che forse stiamo davvero andando incontro all’oscurantismo come dice il regista.