Qualche anno fa il mondo della musica ha intrapreso una strada che, se oggi si può dire parallela a quella classica, in futuro con ogni probabilità sarà l'unica a dominare. Da un po' di anni, infatti, sono arrivati i servizi di musica in streaming: questi servizi, pagando (di solito) un canone mensile, mettono a disposizione dell'utente la propria libreria musicale che di solito conta milioni di brani.

Questa corrente vede tra i principali portabandiera spotify, Deezer ed Apple Music (ma ce ne sono altri meno noti) e tutti offrono più o meno gli stessi piani di abbonamento.

Da qualche giorno però, in Italia, è presente un nuovo concorrente in questo nuovo mercato: si tratta di Music Unlimited, il nuovo servizio di musica in streaming lanciato da Amazon.

Music Unlimited è compatibile anche con Kindle e in tutti gli abbonamenti non è presente la pubblicità

L'obiettivo di Music Unlimited non si discosta molto da ciò che propongono gli altri concorrenti già radicati nel settore: l'utente, pagando un canone mensile (9,99 euro) oppure annuale (99 euro, opzione riservata agli abbonati 'Prime'), potrà accedere alla libreria musicale in via digitale del colosso americano. Sono presenti, come negli altri concorrenti, anche alcuni piani dedicati alla famiglia aventi un prezzo concorrenziale.

Qualunque sia il piano scelto dall'utente, Music Unlimited non include alcuna pubblicità tra una traccia musicale e un'altra (diversamente da quanto accade con Spotify, anche se limitatamente alla versione gratuita) e consiglia all'utente le playlist da ascoltare (in base agli ascolti abituali) oltre ad altri suggerimenti di vario genere. Il sistema integra anche un'app che permette l'ascolto su vari tipi di dispositivi tra cui anche i Kindle, ossia i tablet proprietari dell'azienda.

Il digitale sostituirà il mercato discografico tradizionale in futuro?

La nascita di Music Unlimited, seppure sia molto simile ai concorrenti, alimenta l'evoluzione che il mercato discografico sta vivendo in questi ultimi anni. Infatti, quando un servizio ha successo (e specie quando ci provano anche grandi realtà come Amazon ed Apple) vuol dire che circola parecchio denaro e che quindi la base di utenti è estremamente ampia.

Che la nascita di Music Unlimited possa spingere ancora di più verso la digitalizzazione della musica? Come detto in calce all'articolo, per il momento le due strade sono parallele, ma è anche vero che le vendite di dischi sono sempre più risicate e gli abbonamenti sono costantemente in aumento.