Uno sviluppo medico eccezionale, che potrebbe portare a salvare milioni di vite. E tutto ciò con un apparecchio inizialmente ideato per l'uso domestico: ma come funziona la tecnica di cui i medici hanno elogiato l'efficacia negli ultimi giorni?
Una “dolce” scoperta
Il gruppo di ricercatori guidato dal dottor Matthew Gelber fa parte dell’università dell’Illinois, ed ha messo a punto questa nuova tecnologia di stampaggio 3D la quale permette di ottenere dei filamenti di diametri decisamente inferiori rispetto alla tradizionale tecnologia che usa materiali plastici.
La sostanziale differenza sta appunto nella sostanza utilizzata per l’esecuzione della geometria. La scoperta è stata di poter ottenere questi risultati con un particolare tipo di zucchero (isomalto), impiegato già in larga parte tra i pasticceri e prodotto dalle barbabietole da zucchero, composto essenzialmente da alcol e saccarosio. Con questo “inchiostro” particolare e biologico riusciamo ad ottenere delle geometrie più sottili e potenzialmente più complicate rispetto al passato, aprendo la strada nel campo della medicina alla possibilità di realizzare organi maggiormente complessi come cuore e polmoni che presentano al loro interno un complicato ed intricato sistema circolatorio.
Una prova dimostrativa viene resa pubblica in un video sul canale youtube “NewsAtIllinois” dove viene mostrata la scala del millimetro e si nota bene ad occhio come i filamenti tracciati siano decisamente al di sotto di questa quantità.
Cosa ci aspetta per il futuro?
Vengono illustrati i vantaggi direttamente dal bioingegnere Rohit Bhargava che dirige il “Cancer Center” in illinois, affermando che è un’ottima scoperta per la costruzione di strutture sulle quali crescere cellule oppure dei tessuti, in particolare una sua interessante applicazione sarebbe quella di poter far evolvere dei tumori in laboratorio per studiarne il loro sviluppo e portare a nuove scoperte nell’ambito della lotta a questo tipo di malattia.
Questo è reso possibile grazie alla biocompatibilità e biodegradabilità di questo zucchero, il quale, una volta fatto crescere il tessuto o le cellule cancerogene di interesse, si dissolve lasciando in piedi una struttura decisa a priori da chi ha disegnato l’organo. Ad esempio per la creazione di un apparato circolatorio o di un cuore umano si potrebbe stampare un negativo riproducendo le aree di passaggio del sangue nel cuore, fargli crescere intorno un tessuto cellulare, e successivamente far sciogliere l’inchiostro zuccherino per ottenere cosi solo una struttura tubolare esterna in grado di replicare tutte le funzionalità dell’organo, come il trasporto di sostanze nutritive o farmaci.
Rimane solo da chiedersi quanto possa costare un trapianto di questo tipo, ma come ben sappiamo, la tecnologia ha un tipo di evoluzione esponenziale ed i suoi costi si abbatteranno sicuramente in modo rapido nei prossimi anni.
Considerando anche la disponibilità di queste tecnologie per uso domestico, chissà se un domani non diventeremo tutti un po’ medici di noi stessi costruendoci in casa quelle parti del nostro corpo da aggiustare o migliorare, grazie magari all’ausilio di tecnologie di scannerizzazione 3D per poter replicarle in modo assolutamente fedele e preciso.