Intervistato a Verissimo da Silvia Toffanin, Al Bano si è raccontato con la grande sincerità che lo contraddistingue. Il cantante di Cellino San Marco in particolare ha parlato del rapporto con le donne della sua vita.

A proposito di uno dei suoi più grandi dolori, ovvero la scomparsa di sua figlia Ylenia, così ha dichiarato: "Sono ferite che non si possono curare, sono sempre pronte a sanguinare.

Le me lacrime hanno fatto un percorso inverso, scorrono tutte all'interno".

Albano e il matrimonio con Romina Power

Nel corso di questa intervista si è parlato anche del rapporto con due donne che sono state fondamentali nella sua vita, parliamo di Romina Power e di Loredana Lecciso. A proposito della prima con cui si è sposato il 26 luglio del 1970 e a cui è stato legato anche da un lungo sodalizio professionale iniziato nel 1974, ha dichiarato che quando è finito il matrimonio con la Power gli sembrava di camminare come in un cimitero. D'altronde dopo 29 anni di vita comune e professionale vissuta assieme è stato molto difficile ricominciare tutto da capo.

Con Romina, dopo anni segnati da tensioni, vi è stato un riavvicinamento che ha riportato il sereno in famiglia. Al Bano sottolinea in questo senso che è meglio sotterrare l'ascia di guerra che tenerla in mano.

Ma nella sua vita si profilava già una novità importante all'orizzonte. Il cantante incontra Loredana Lecciso. Così descrive la nuova relazione: "E' stata una boccata d'ossigeno. Ho messo al mondo due figli che sono stati due supporti importanti. Poi Loredana mi ha spiazzato con la sua decisione di fare tv. Io non condividevo ma ognuno è libero di fare le proprie scelte".

Il cantante pugliese ha poi raccontato dei drammatici momenti vissuti a dicembre. In particolare l'8 dicembre è stato colpito da due attacchi cardiaci, che l'hanno costretto a un ricovero d'urgenza.

Il 15 dicembre era previsto un incontro con papa Francesco ma dopo i due infarti i medici gli avevano sconsigliato questo viaggio. Al Bano però decide di non ascoltare il parere dei medici: "Io invece ci sono andato: morire per morire meglio trovarsi davanti al pontefice che in una stanza di ospedale".