Domenica 19 marzo in prima serata su Italia 1 è andata in onda una nuova puntata de Le Iene, in compagnia dei conduttori Matteo Viviani e Nadia Toffa. Nel corso della puntata sono stati trasmessi diversi servizi su truffe, criminalità e droga che caratterizzano il mondo di oggi: tra tutti, però, uno ha sconvolto la maggior parte dei telespettatori, ovvero quello di Nadia Toffa, basato sulla prostituzione minorile riscontrata inaspettatamente nella città di Bari.
La giornalista si è recata in Puglia per indagare in modo più approfondito e ciò che ha scoperto l'ha sconvolta in modo particolare: le indagini l'hanno portata nelle vicinanze dello stadio San Nicola, dove pare ci sia un giro di prostituzione minorile. Per evitare che fosse riconosciuta dalla gente del posto, Nadia Toffa ha deciso di affidare il caso ad un suo complice, che ha ripreso, tramite una videocamera nascosta, adulti che invitavano nella propria auto minori, dietro un pagamento pattuito inizialmente.
Nel corso del servizio il complice ha invitato in macchina diversi minori per conoscere le loro vite, i loro desideri e sogni.
Dopo un giro di controllo, l'inviato ha iniziato a parlare con diversi adolescenti che praticavano questo lavoro da un paio di anni, tra cui alcuni di nascosto dai propri genitori, allo scopo di raccogliere soldi per sopravvivere e fornire da mangiare alla famiglia. Successivamente i giovani hanno rivelato anche informazioni sui clienti, i quali erano per lo più tra i cinquanta ed i settanta anni e principalmente carabinieri, marescialli, giudici e medici che richiedevano rapporti senza l'uso di preservativi, oltre a pagare alti cifre (circa 500 euro) per un rapporto completo.
Ma sono le ultime conoscenze che sconvolgono particolarmente il pubblico: prima una quattordicenne che lavorava in strada dall'età di undici e che, a differenza delle sue amiche, si era imposta una regola, ovvero quella di non avere mai un rapporto sessuale completo con i clienti.
Dopo un bambino di soli otto anni, proveniente dalla ex Jugoslavia, che sin da subito inizia ad usare un linguaggio fin troppo volgare per la sua innocente età.
Il minore non fa altro che parlare di sesso e denaro, ricordando al complice della Toffa che la sua richiesta di pagamento è di ben 100 euro. Poi pian piano inizia a lasciarsi andare, parlando di sè e di come il lavoro lo costringe a saltare diversi giorni di scuola, senza sapere che questo mondo crudele se lo porterà dentro per tutta la vita, a causa di adulti che sfruttano i minori per soddisfare le proprie esigenze. Così l'inviato, dopo vari tentativi, riesce a convincerlo a stare lontano dalle strade e a pensare solo a divertirsi con i suoi coetanei.
Disgustata dalle riprese, Nadia Toffa decide così alla fine di intervenire subito, avvisando i servizi sociali di Bari sugli affari che si realizzano nelle vicinanze dello stadio, per dare ancora una possibilità di vita normale e tranquilla a dei poveri bambini innocenti.