Capo Colonna è una frazione del comune di Crotone, distante 12 km dalla stazione e dal centro storico dello stesso. Il sito è raggiungibile in auto o con i bus che partono dal Corso Mazzini di Crotone e l'accesso è completamente gratuito, compreso quello all’omonimo museo archeologico, davanti al quale c’è un parcheggio. Poche sono le cose da vedere, ma l’atmosfera è davvero unica, quasi magica.

Un luogo iconico

Noto nell’antichità come Capo Lacinio, si tratta di un promontorio poco a sud di quello che un tempo era il grande centro commerciale della città greca di Crotone. Per la sua particolare posizione, a chiusura del Golfo di Taranto, divenne un approdo commerciale fondamentale per la città e, nel tempo, assunse un importante ruolo strategico, religioso e culturale, grazie soprattutto al santuario dedicato ad Hera Lacinia. In seguito venne per l’appunto chiamato Capo Nao (“tempio”) e Capo delle Colonne, ma nel XVI secolo il sito fu pesantemente depredato per ricavarne materiali da costruzione ed essendovi rimasta un’unica colonna prese la denominazione attuale.

Capo Colonna, vestigia della grecità

Dell’antico santuario restano pochi blocchi e la celebre colonna che si staglia sul mare blu e sull’orizzonte. Per godere del massimo della bellezza estatica del panorama sul Mar Ionio si consiglia di visitarlo al tramonto o all’alba. Poco fuori dal santuario, dall’altra parte del promontorio, in direzione di Crotone, si trova l’altra sezione dell’area archeologica, ossia le fondamenta di edifici, in gran parte di epoca romana, plausibilmente utilizzati dal personale religioso e non del tempio, oltre a resti del mercato e di una villa.

I reperti rinvenuti a Capo Colonna sono sparsi in diversi musei, ma principalmente al Museo archeologico di Crotone, dove vi sono quelli più preziosi come il diadema aureo di Era, e il piccolo museo sito sul promontorio, a pochi passi dall’area archeologica, dove sono conservati i reperti scoperti più di recente, anche alcuni frutto dell’archeologia subacquea.

Una località considerata sacra

Subito fuori dall’area archeologica profana si può visitare il piccolo Santuario di Santa Maria di Capo Colonna, fondato in epoca basso-medievale e vistosamente rimaneggiato nel Settecento. La facciata è gradevole e l’ambiente interno semplice e sobrio.

La terza domenica del mese di maggio l’icona della Madonna di Capo Colonna (detta “la bruna”) viene portata in processione al santuario, sua collocazione originaria, e poi riportata indietro al Duomo di Crotone per mezzo di un peschereccio.

Un punto strategico

Nel terzo quarto del XVI secolo l’imperatore Carlo V e il viceré don Pedro di Toledo ordinarono la costruzione della Torre di Capo Nao, una massiccia torretta di segnalazione quadrangolare che prende il nome dalla denominazione che il promontorio aveva all’epoca.

Oggi ospita un museo, l’Antiquarium di Torre Nao, dove si trovano alcuni manufatti dell’area archeologica, in particolare alcuni precedenti l’arrivo dei Greci. Si tenga presente che, a dispetto di quanto scritto su Internet, non sempre è possibile trovarla aperta, ma resta comunque un elemento del sito che ben si armonizza con gli altri e contribuisce a creare quel luogo onirico che è Capo Colonna.