In questi tempi di mutui quasi irraggiungibili e di possibilità economiche vicine allo zero, in molte famiglie si fa spazio l’idea di costruire la propria casa in legno, soprattutto se questa casa costa un quarto rispetto al mercato tradizionale.

Il costo di uno chalet in legno oscilla da € 8.000 a € 25.000 per dimensioni comprese tra i 70 e i 120 mq; se si decide di optare per soluzioni di più alta qualità già pronte con la formula chiavi-in-mano allora il costo sale, ma per una casa di 100mq non si superano comunque i 100.000 euro. Certo, a questi costi va poi aggiunto terreno e allacciamenti alle varie reti, ma si può ben capire che per una soluzione indipendente rimaniamo comunque molto lontani dai prezzi di mercato.

Normale quindi che dopo il successo nel Nord Europa, queste soluzioni abitative arrivino anche da noi.

Ma cosa si deve fare prima di iniziare a costruire? Anche per questo genere di costruzioni è necessaria un’autorizzazione rilasciata dalle autorità locali. Ed è proprio questo il punto più critico da smarcare per arrivare al nostro sogno: trovare un terreno idoneo (non è detto che debba già essere edificabile, potrebbe essere anche un terreno agricolo) e con i vari allacciamenti di acqua, luce, gas e fognatura a portata di mano. Fondamentale l’accesso all’acqua, perché la luce può essere prodotta da pannelli solari, il gas può arrivare dalla bombola e lo scarico fognario può essere realizzato in un pozzo.

Può essere utile quindi una visita all’ufficio tecnico del comune di riferimento dove sapranno darci questo genere d’informazioni: parlare con chi deve rilasciare i permessi è sempre il modo più veloce per ottenerli.

In rete si possono trovare molte aziende che oltre alla realizzazione della casa, offrono anche una consulenza per tutta la parte burocratica; se abbiamo quindi l’approvazione per il terreno, tutto il resto (fabbricazione compresa) si può concludere in 3-4 mesi.

E a dimostrarlo è anche l’esperienza di Samuele Giacometti, un ingegnere marchigiano trapianto in Friuli che ha realizzato la sua casa di legno utilizzando 43 alberi della Val Pesarina rifiniti dalla sapiente cura di artigiani locali per arrivare ad “una casa a basso impatto ambientale con ridotti costi di gestione, piacevole alla vista, al tatto, all’olfatto e all’udito, in cui gustare la vita con la famiglia”.

Perché non seguire l’esempio di Giacometti? Intanto per chi volesse seguire la sua esperienza è uscito il suo libro che descrive l’intero progetto e le caratteristiche dell’immobile: “Come ho costruito la mia casa di legno” edito dalla Compagnia delle Foreste, con la prefazione dello scrittore Mauro Corona e di Norbert Lantschner esperto riconosciuto a livello internazionale sulle tematiche legate alla sostenibilità.