Un altro caso di maltrattamento di animali è emerso in questi giorni. Parliamo del Tempio delle tigri in Thailandia, un luogo che dovrebbe rimandare alla pace e alla serenità, soprattutto leggendo lo slogan che i monaci buddisti hanno scelto per pubblicizzare il Tiger Temple: "Qui da noi le tigri tradiscono la loro natura selvaggia per convivere con gli umani nell’armonia buddista".

Questa la promessa, i turisti potevano ammirare le tigri e, pagando fior di quattrini, c'era la possibilità di fare una foto con i poveri esemplari di felini. Ieri lo sgombero, 40 cuccioli trovati morti ne freezer del Tempio.

Gli animalisti salvano le tigri del Tiger Temple

Tutto ebbe inizio nel 1999, quando un cucciolo di tigrotto venne salvato e accudito nei pressi del Tempio dai monaci, ma con il tempo tutto questo amore per gli animali, diventa un business incontrollabile. Un giro d'affari che permette di incassare, solo con le visite, 5,7 milioni di dollari in un anno. Gli animalisti hanno preso le difese delle povere tigri e sono riusciti a scatenare un'azione che ha portato in salvo diversi esemplari.

Il Thailand's Wildlife Conservation Office con la collaborazione di più di 1000 volontari, ha portato via diverse tigri da quella "prigione". L'operazione continuerà per tutta la settimana, le tigri verranno sedate e spostate altrove, in un posto più idoneo e lontano da catene e dalla "fame di turismo" che spesso sconfina in egoismo, quello dell'uomo verso gli animali

Le associazioni animaliste di tutto il mondo hanno denunciato la condizione delle tigri, incatenate e costrette a stare sotto al sole per la gioia dei turisti. Ben 137 tigri presenti nel centro che sono costate ai monaci un'accusa per allevamento illegale e traffico di animali selvatici. I monaci hanno provato a fermare lo sgombero, inutilmente, poichè le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nel Tempio di Kanchanaburi presentando un regolare mandato, 

A gennaio, dieci tigri erano state spostate dalle autorità, ma i monaci hanno scelto la via giudiziaria rallentando l'operazione, a distanza 4 mesi però, l'azione di sgombero è ripartita ed ora anche queste altre tigri potranno tornare ad essere libere, lontane da catene e dai flash dei turisti curiosi.