Il Terremoto che il 30 ottobre scorso ha scosso ancora l’Italia centrale ha prodotto sfollati, devastazione e fenomeni naturali oggetto di studio come le spaccature delle montagne e i vulcanelli di fango. Proprio questi ultimi sono stati descritti dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (ingv) come degli “effetti secondari dei terremoti sul territorio”.
Notati specialmente in diverse località della provincia di Fermo, i vulcanelli rappresentano un fenomeno già notato in passato lungo tutto l’Appennino, in Emilia Romagna e in Sicilia. Alcuni già presenti in zona altri neoformati, con il sisma i vulcanelli hanno ripreso l’attività. Come hanno spiegato Tullio Ricci ed Alessandra Sciarra del gruppo operativo “Emergeo” dell’Ingv, i vulcanelli sono “strutture geologiche che si formano in seguito alla fuoriuscita di materiale argilloso sulla superficie terrestre". Il materiale emesso dai vulcani di fango è composto da argilla mista a una miscela di acqua e gas.
Le zone interessate dall’emissione dei fluidi
Le aree interessate dalle emissioni di fango coincidono con i Comuni di Santa Vittoria in Matenano (e nella contrada San Salvatore di questa stessa località) e Monteleone di Fermo, a circa quaranta chilometri dall’epicentro del terremoto del 30 ottobre. In alcuni casi gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno registrato espulsioni di brandelli di fango fino a tre metri circa. L’emissione dei fluidi verso la superficie è legata a un processo geologico noto come “vulcanismo sedimentario”. L’altezza dei vulcanelli è compresa tra gli ottanta centimetri e un metro e dieci centimetri.
Le spinte tettoniche aumentano la pressione
Tecnicamente questi vulcani di fango si formano quando in profondità sono presenti spesse successioni di sedimento meno denso rispetto alle rocce che le sovrastano, in modo tale da avere possibilità di sbocco. Ci sono numerosi meccanismi, tra i quali le spinte tettoniche che poi danno vita ai terremoti, che portano poi alla formazione dei vulcanelli di fango che in un primo momento hanno spaventato gli abitanti del posto, già flagellati da un sisma che ormai va avanti dalla fine dell'estate.