Una scala più rapida da calcolare, un’altra più accurata sul livello di energia, un’altra ancora utilizzata per il risarcimento dei danni prodotti dal Terremoto. Nelle ultime ore l’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia (ingv) ha diffuso una nota dettagliata con la quale ha inteso informare correttamente la popolazione sulle proprie attività e sgombrare il campo dalle polemiche sollevatesi subito dopo il sisma che ha colpito il centro Italia alle ore 7 e 40 del 30 ottobre scorso. Due gli elementi particolarmente importanti: il perché la magnitudo ha subìto variazioni nell’ambito delle comunicazioni ai media; il fatto che i risarcimenti dei danni si calcolano sulla base dell’intensità dei terremoti e non sulla loro magnitudo: la prima viene calcolata grazie alla scala Mercalli-Cancani-Sieberg, la seconda sulla base della scala Richter o sulla scala magnitudo momento.
Tutto questo mentre va avanti l’opera di soccorso dei cittadini, di pari passo con le scosse che non accennano a fermarsi, e i dispositivi già partiti o che stanno per partire elaborati da Governo centrale e ministero dell’Interno con più di 1.300 vigili del fuoco impegnati sul campo.
Magnitudo Richter (Ml) e magnitudo momento (Mw)
Il terremoto del 30 ottobre ha avuto come magnitudo Richter (Ml) 6.1 e come magnitudo momento (Mw) 6.5 mentre sulla scala Mercalli il sisma dovrebbe assestarsi tra i gradi 8 e 9. La magnitudo locale viene calcolata con più rapidità ed è affidabile per i terremoti fino a magnitudo 6, mentre la momento, utilizzata da molti enti stranieri, fornisce un’accuratezza maggiore nell’energia rilasciata dal sisma, in special modo per quelli più forti.
L’Ingv calcola la Richter e la comunica al Dipartimento di Protezione Civile dopo appena 2 minuti e comunicata tramite internet e i social network entro 30 minuti dal terremoto (il 30 ottobre dopo 18 minuti). La prima comunicazione può differire anche di 0,5 dalla magnitudo definitiva ma il dato preliminare è fondamentale affinché si attivi la macchina dei soccorsi: subito dopo, quando sono disponibili nuovi dati, si affina il calcolo con stime più accurate.
Calcolare la magnitudo momento non è così immediato poiché bisogna analizzare una lunga porzione dei dati provenienti dai sismogrammi a larga banda, ovvero è necessario attendere che tutte le stazioni della Rete Sismica Nazionale registrino per intero il segnale sismico.
Stime affette da incertezze ma risarcimento basato su scala Mercalli
L’Ingv ha sottolineato che, come per qualsiasi misura di parametri fisici, “le stime sono affette da incertezze perché effettuate con diverse metodologie, con dati di stazioni sismiche diverse e con diversi modelli della crosta terrestre. Questo spiega le differenze che talvolta caratterizzano le stime fornite dai diversi enti”. L’Istituto Nazionale di Geofisica e di Vulcanologia si è poi soffermato sulle “bufale” circolate in rete in merito alla magnitudo ribassata che andrebbe ad incidere sui risarcimenti da parte dello Stato. Si tratta di una polemica lanciata sui social anche da alcuni politici di livello nazionale. “La magnitudo – ha specificato l’Ingv – non è utilizzata per il risarcimento dei danni prodotti dai terremoti; per questo scopo in passato sono stati utilizzati i valori di intensità calcolata sulla base della scala Mercalli”.