Anche il titicaca ha trovato la morte del suo ecosistema a causa dell'avvelenamento delle acque per mano della scelleratezza umana. Il lago navigabile più alto del mondo, (ad un'altitudine di 3.800 metri sul livello del mare), al confine fra la Bolivia ed il Perù, luogo sacro per gli indiani delle Ande, è una meraviglia della natura dove vivono, o meglio vivevano, le rane giganti, esemplari rarissimi ed unici al mondo e diverse specie di pesci ed uccelli in via d'estinzione.
Il Titicaca è conosciuto soprattutto per i suoi isolotti galleggianti: delle isole artificiali interamente costruite con canne di Totora, specie particolare che cresce naturalmente sulle sponde del lago e che ha il pregio di galleggiare sull'acqua. Queste isole, ancorate al fondale, ospitano tradizionali villaggi abitati dove la popolazione vive di pesca, coltivazioni andine di patate, mais e quinoa ed di allevamento di bovini, pecore ed alpaca.Un fenomeno originale ed incomparabile che fa alzare ed abbassare gli isolotti seguendo la naturale oscillazione del livello dell'acqua.
Uno spettacolo di incomparabile bellezza proclamato Capolavoro del Patrimonio Immateriale dell'Umanità dal Unesco, che oggi rischia di scomparire per sempre sommerso da rifiuti tossici di ogni genere.
Ad inquinare il lago sono soprattutto i liquidi provenienti dai centri abitati circostanti, (cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni), tramite gli oltre venticinque fiumi che alimentano il Titicaca e che trasportano acque fognarie di abitazioni, industrie, miniere, ospedali. Un inquinamento che ha raggiunto ormai dei livelli da incubo, tanto che analisi condotte da scienziati e ricercatori hanno evidenziato una presenza sostanziosa di antibiotici e metalli pesanti. La totale mancanza di responsabilità e rispetto dell'uomo nei confronti della natura sta generando l'ennesimo disequilibrio drammatico per l'ecosistema che rischia di portare ad una catastrofe ed alla distruzione di un habitat unico al mondo.
Il tanto atteso accordo per la bonifica siglato a gennaio dello scorso anno tra le due nazioni sudamericane (Bolivia e Perù) dovrebbe servire a bonificare l'intera area, ma per il completamento si dovrà aspettare il 2025. Nel frattempo non possiamo distogliere l'attenzione su un problema così importante ed allarmante che riporta altissimi tassi di concentrazione di piombo e mercurio nelle acque, causa di morte di moltissimi uccelli, anfibi e pesci che popolano quella che era un tempo una riserva naturale.