Una nuova ondata di vento gelido che farà crollare le temperature del Paese è prevista per il prossimo week end e ad essa ne seguirà un'altra a metà del prossimo mese. Non siamo fuori dall'inverno, anzi, sembra che il periodo più freddo debba ancora mostrare i suoi artigli. Da ieri forti nevicate hanno imbiancato numerose città italiane, anche a bassa quota, come Bologna, per non parlare delle montagne piemontesi e toscane.

Anche l'appennino marchigiano, già devastato dal terremoto, è stato coperto dalle prime nevicate. Ma le temperature stanno scendendo: è in arrivo un nuovo fronte di aria siberiana che dalla prossima domenica ci porterà a picchi di gelo simili a quelli registrati nel febbraio 2012 o del lontano gennaio 1985. Aspettiamoci quindi, oltre alle abbondanti nevicate, una coltre di ghiaccio, dal momento che anche durante le ore diurne in alcune località non si arriverà a 0 °C.

Ulteriore abbassamento delle temperature

All'inizio della prossima settimana il termometro scenderà di oltre 10 gradi rispetto alla media stagionale ed avremo delle temperature minime di -7, -8 °C anche nelle zone pianeggianti.

Le massime previste non supereranno lo zero, ma il vento gelido ci farà percepire una temperatura molto inferiore. L'origine dell'aria gelida che ci sta minacciando è la Siberia, perchè è dalle steppe gelide che nasce il vento detto Burian e che raggiunge l'Italia superando la barriera alpina. Per arrivare sin qui attraverserà una distanza di quasi 6.000km. In Siberia il Burian causa ondate di gelo che portano le temperature a livelli bassissimi, addirittura fino a -40 °C. Tutta l'Europa sarà coinvolta nel passaggio del vento siberiano: a Mosca il termometro arriverà a -27 °C nelle ore notturne e -12 °C in quelle diurne, a Berlino si toccheranno i -15 °C, a Parigi -8 °C e a Londra -6 °C.

Quattro giorni al freddo

Si prevede che l'ondata di gelo durerà circa 4 giorni ma non potremo comunque dire addio all'inverno, dal momento che un secondo fronte di aria gelida è in arrivo per la prima metà di marzo. Ciò accade a causa dell'indebolimento di un vortice posto sopra il Polo Nord, provocato dal riscaldamento della stratosfera, che devia l'aria gelida su tutta l'Europa. E lo stesso vortice polare causerà la seconda ondata di marzo, che se non "sfoga" la sua furia in siberia arriverà anche dalle nostre parti, ma ancora è prematuro cercare di valutarne l'intensità.