Abbiamo intervistato Gianpietro Piovani, in riferimento ai suoi trascorsi di inizio carriera con il Cagliari (1988-89) dove ebbe un ruolo da protagonista con 30 presenze. Gianpietro Piovani (classe 68) è un ex calciatore professionista, ruolo attaccante di movimento, molto rapido e dotato di discreta tecnica. Ha trascorsi in varie categorie (compresa la serie A) tra le sue ex squadre: Brescia, Cagliari, Piacenza dove giocò 11 anni (dal 1990 al 2001) e fu anche compagno di squadra di Pippo Inzaghi.
I trascorsi al Cagliari
BN: Ciao Gianpietro Piovani, ti ringrazio per la tua disponibilità. Inizio questa intervista, chiedendoti se sei rimasto nell'ambiente del calcio o ti occupi di tutt'altro.
R: Per iniziare volevo salutare con grande affetto tutti i tifosi del Cagliari. Non mi vedo al di fuori del calcio e quindi dopo aver fatto tutti i vari corsi di Coverciano (dove ho ottenuto il master) ho intrapreso la carriera di allenatore, dove ho avuto la fortuna di lavorare sia in serie D con Verolese, Darfo, Casteisangiorgio e in lega pro con Rodengo Saiano (nel girone c'erano anche squadre sarde come Nuorese, Olbia,Torres).
Attualmente sono allenatore della squadra Berretti della Feralpisalo' (lega pro) una società in forte crescita.
BN: Hai giocato nel Cagliari nella stagione 1988-89 serie C1 girone B con allenatore Claudio Ranieri. In quella stagione vincemmo il campionato e la coppa Italia di serie C. Che ricordi hai?
R: Ricordi fantastici, con un grande allenatore, un gruppo che era più una famiglia che una squadra e un presidente che ci trasmetteva tanto entusiasmo. Poi che dire dei tifosi, per me quella è gente fantastica che ancora oggi voglio ringraziare per avermi aiutato a crescere e a condividere gioie incredibili. Abbiamo giocato il girone di andata all'Amsicora, mi ricordo era gremita con gente che guardava la partita anche dalla tangenziale (incredibile).
Mentre il girone di ritorno, siamo tornati al Sant'Elia e anche lì 30000 spettatori che ci caricavano e ci incitavano sempre.
Nei derby con la Torres, ebbi la fortuna di segnare sia in campionato che in coppa Italia e li diventai per tutti Pedrogol. Per me che ero molto giovane e lontano da casa, sentire quella gente che mi chiamava e osannava era come avere tante mamme, tanti papà e tanti fratelli che ti aiutavano in qualsiasi momento, grazie grazie grazie.
BN: Quali sono stati i migliori allenatori che hai avuto?
R: Ho avuto tanti allenatori: Sacchi, Ranieri, Simoni, Cagni, Novellino, Materazzi, Mutti, Guerini, Pasinato che mi fece esordire in B e il povero Giorgi che mi fece esordire in A, con loro ho sempre avuto un rapporto sincero e corretto e mi porto dentro qualcosa di tutti questi allenatori.
Però quello che mi ha trasmesso qualcosa di più a livello umano, è stato sicuramente Osvaldo Jaconi che ho avuto la fortuna di conoscere verso la fine della mia carriera calcistica, quando stavo intraprendendo quella di allenatore e con lui ho imparato cose molto importanti per me, ma non tanto per il fatto calcistico, ma per le doti umane e per i rapporti con i giocatori (per noi era un secondo papà). Da lui ho imparato tante cose.
BN: Hai qualche ricordo di Gigi Riva?
R: Sì, Gigi Riva veniva spesso al campo del Poetto a vedere i nostri allenamenti e mi ricordo anche che in un articolo parlò molto bene di me e io rimasi per 20 giorni a bocca aperta incredulo.
La seconda parte dell’intervista la potete leggere a questo link