La calda estate del calcio che sta vedendo in campo le più forti Nazionali del mondo tra Campionati Europei e Copa America, ha già segnato alcune pagine importanti della storia recente del gioco più bello del mondo. Nel contempo, non sarà un’estate da ricordare per i due fuoriclasse che da anni si contendono la palma del miglior calciatore del pianeta. Messi sembrava in grado di trascinare l’Argentina al titolo continentale ma è stato costretto ad un'ennesima delusione da un Cile gagliardo e solido come la roccia.

Cristiano Ronaldo sembra l’ombra di se stesso, figurina prestigiosa ma inutile di un Portogallo giunto alle semifinali dell’Europeo dove CR7 finora è colpevolmente “non pervenuto”.

Messi: ‘Lascio la Nazionale’, decisione definitiva?

Leo Messi è uscito con il morale a pezzi da una Copa America persa sul filo di lana dalla sua Argentina, sconfitta al calci di rigore dal Cile per la seconda edizione consecutiva del trofeo. La decisione drastica di lasciare l’Albiceleste è figlia della grande delusione del talento di Rosario. Sebbene, nel corso del torneo americano, sia diventato il miglior marcatore della storia della Nazionale argentina davanti a gente come Batistuta, Crespo, Maradona e Luque, pesano come macigni le tre finali consecutive perse dai biancocelesti negli ultimi tre anni: quella Mondiale del 2014 e le due di Copa America già citate.

L’Argentina occupa il primo posto del ranking FIFA ma non vince nulla dal 1993 (se si eccettuano i due titoli olimpici del 2004 e 2008). Messi ha vinto tutto con il Barcellona ma non è ancora riuscito a sollevare un trofeo con la sua Nazionale. Sul suo capo pesa l’ombra lunga di Diego Maradona: esattamente trent’anni fa il “pibe de oro” trascinava l’Albiceleste al secondo titolo mondiale, un’impresa che più di ogni altra ne ha costruito il mito immortale. La “pulce”, al contrario di Diego, ha sempre “tradito” le aspettative dei suoi connazionali nel momento in cui era semplicemente necessario sfoderare il talento con cui è nato. Ne riconosciamo la classe immensa e le doti che ne fanno il miglior calciatore della sua epoca ma i suoi fans, per lo più giovani strabiliati dinanzi alle sue “magie”, si devono rassegnare ad una verità pura come un diamante grezzo: Messi non è Maradona e non lo sarà mai, Diego era un’altra cosa.

Proprio da Maradona però è partito l’incoraggiamento al suo “erede” e l’invito a non mollare la Nazionale: staremo a vedere.

Cristiano Ronaldo: chi l’ha visto?

Non è un Europeo di grande calcio: è il leitmotiv che sta accompagnando le fatiche delle Nazionali del vecchio continente in Francia. Il Portogallo è stata la prima squadra ad approdare nella cerchia ristretta delle migliori quattro ma, finora, ha mostrato un calcio complessivamente deludente. La Nazionale lusitana risente oltremodo dello stato di forma approssimativa di Cristiano Ronaldo, giocatore più che “spremuto” da una stagione massacrante culminata per il suo Real Madrid con la conquista dell’undicesima Coppa dei Campioni. Nessun lampo degno della sua fama, pochissimi spunti: Ronaldo appare stanco e nervoso.

Se però diamo uno sguardo ai tornei internazionali disputati dai portoghesi, notiamo come l’apporto del fuoriclasse più celebrato sia stato pressoché nullo nelle fasi finali: dieci anni fa il Portogallo conquistava un lusinghiero quarto posto ai Mondiali di Germania: da allora ha collezionato soltanto magre figure. Di certo non è lo squadrone di Eusebio, Torres e Colunha, il fortissimo Portogallo che finì terzo ai Mondiali d’Inghilterra del 1966. CR7 è un valore aggiunto, l’unico vero campionissimo che, però, ha sempre stentato a decollare nei momenti topici della sua Nazionale e, nonostante abbia vinto tutto in carriera con il Real Madrid, sono in tanti a definirlo uno dei talenti più sopravvalutati della storia del calcio. Il tempo darà una risposta ma considerata anche l’età di Messi e Cristiano Ronaldo, 29 anni il primo e 31 il secondo, il tempo non è più dalla loro parte.