Il destino di Frank De Boer all'Inter è segnato. Inutile girarci attorno perché la sconfitta con l'Atalanta, la terza di fila in campionato che ha fatto sprofondare i nerazzurri al quattordicesimo posto, è figlia delle discutibili scelte tattiche del tecnico olandese. Non sono i primi errori da parte dell'ex allenatore dell'Ajax in questo travagliato scorcio iniziale della stagione, ma ora la misura è colma.

L'analisi del match di Bergamo

La vera differenza l'hanno fatta le motivazioni ed è incredibile perché, alla luce del delicato momento, i tanti presunti campioni dell'Inter dovrebbero averne un numero infinito. Invece è stata l'Atalanta a dimostrarsi più squadra, a dominare il gioco nel primo tempo ed a sfoderare il carattere nel momento migliore dell'Inter, quando Berisha aveva negato il gol del vantaggio interista in due occasioni, a Perisic e Joao Mario. Inspiegabile la rinuncia iniziale a Banega e Candreva, il primo sostituito da Brozovic che sembra decisamente un pesce fuori dall'acqua dopo i problemi disciplinari delle passate settimane.

L'Inter del primo tempo è una squadra molle e lunga che non riesce nemmeno ad esercitare lo sterile possesso palla che ne ha caratterizzato le prestazioni di questo inizio di stagione. Non ci sono idee, non c'è movimento senza palla, solo la grinta di Medel, che può portare la croce ma non cantare, ed il superlavoro di Miranda in difesa che deve mettere una pezza alle pecche altrui. Nella ripresa, dopo aver temporaneamente recuperato lo svantaggio, non si comprende assolutamente l'uscita dal campo di Nagatomo che, quantomeno sul piano della corsa, stava facendo il suo. Così come non si capisce l'ingresso in campo del sempre più indisponente 'oggetto misterioso' Kondogbia al posto di un apatico Brozovic mentre Banega è rimasto in panchina così come Gnoukouri che avrebbe senza dubbio dato più ordine al centrocampo.

Inutile soffermarsi su Gabriel, ancora una volta ignorato dal tecnico: "deve abituarsi al calcio italiano", dice De Boer. Un pò dura farlo se non vede mai il campo e, dunque, uno dei più grossi investimenti della società resta malinconicamente ai box senza alcun motivo apparente. Riteniamo che l'unico che deve ancora comprendere il calcio italiano sia Frank De Boer, ma siamo propensi a pensare che non ne abbia il tempo, perché l'esonero è dietro l'angolo. Se sarà ancora lui mercoledì 26 ottobre a guidare la squadra contro il Torino, nel turno infrasettimanale valido per la 10^ giornata, è solo per una questione di tempi. Entro la fine di questa settimana la proprietà potrebbe dare il benservito all'allenatore ed annunciarne il sostituto. 

La lista dei sostituti

L'oggetto del desiderio nerazzurro è risaputo ma soltanto la prossima estate l'Inter potrà tentare di strappare Diego Simeone all'Atletico Madrid.

Serve pertanto un 'traghettatore' e nella lista stilata dalla proprietà cinese ci sono ben tre tecnici italiani: Stefano Pioli, Francesco Guidolin ed Andrea Mandorlini. Sebbene qualcuno abbia indicato il primo in vantaggio, a nostro modo di vedere è il meno adatto ad una panchina 'bollente'. Dal punto di vista caratteriale sarebbe più idoneo Guidolin mentre Mandorlini avrebbe il vantaggio di conoscere molto bene l'ambiente nerazzurro dove ha militato per sette stagioni, dal 1984 al 1991, vincendo uno scudetto ed una Coppa UEFA. Tra i candidati i cui nomi erano stati ventilati la scorsa estate, durante la querelle con Roberto Mancini, ci sono anche Leonardo e Marcelo Bielsa. L'argentino sarebbe un'ulteriore incognita, un altro tecnico esordiente in Italia al pari di De Boer.

L'unica alternativa valida sembrerebbe quella di Leonardo che ha già allenato i nerazzurri, subentrando a stagione in corso a Benitez nell'annata del dopo-triplete e che, oltretutto, considerato che il vero obiettivo resta Simeone per il campionato venturo, sarebbe un traghettatore ideale in grado poi di indossare i panni del dirigente sportivo, carica rivestita con successo al Paris Saint Germain.