Christian Abbiati, dopo 380 partite trascorse a difendere la porta del Milan, assisterà al suo primo derby di Milano, in programma domenica 20 Novembre alle ore 20:45, in veste di ex calciatore. Protagonista di diverse stracittadine tra Inter e Milan, l'ex portiere rossonero ha rilasciato forti dichiarazioni a 7 Gold (intervista in onda integralmente questa sera), raccontando il suo ultimo anno nella società rossonera, un anno non certo esaltante, caratterizzato dall'avvicendamento in panchina tra Mihajlovic e Brocchi

Abbiati: 'Chi non giocava non si allenava oppure litigava'

Abbiati si è soffermato soprattutto sulla mancanza di professionismo all'interno dello spogliatoio rossonero, il che è francamente inspiegabile in una società storica e vincente come quella rossonera.

A tal proposito, l'ex portiere si è cosi espresso: "Non è tanto il nome che porti dietro quanto lo stemma che porti sul petto. Se l'anno scorso è mancato il fatto che ci fosse chi non lo capiva? Più che non capirlo era poco professionista, per cui la società ha fatto molto bene a vendere certi personaggi che non facevano il bene del Milan"

Ha poi proseguito: "Per quanto mi riguarda anche se non giocavo ero sempre a disposizione allenandomi al cento per cento perchè poi capita di essere chiamato in causa. Invece l’anno scorso chi non giocava non si allenava bene oppure litigava, e questo non va bene all'interno di un gruppo.

C’erano elementi come ne ho visti pochi in tutti gli anni che ho trascorso al Milan, a me tornava alla mente un altro tipo di Milan e mi passava la voglia anche di andare al campo a fare allenamento”.

Queste le parole di uno degli ultimi senatori del Milan, che fanno ben capire come effettivamente ci fosse bisogno di ricostruire uno spogliatoio, magari partendo da uno zoccolo italiano. E ritornando al Milan attuale, quello di Vincenzo Montella, questo ingrediente sembra proprio non mancare. I tempi "difficili" sono passati? Solo il tempo permetterà di rispondere a questa domanda...