Di professioni ne ha tante e ne ha avute tante: medico, dirigente calcistico, osservatore e poi agente di calciatori anche se, nel mondo delle liberalizzazioni “in questa professione non mi ci ritrovo più”. E allora non ci sono dubbi che il “mestiere” più amato da Pasquale Gallo sia quello di tifoso della Juventus. Già, perché tifare è spesso una professione, di fede, ma pure di eleganza e stile, quelli cui Gallo non ha mai voluto rinunciare e che ha brillantemente espresso nel primo dei propri libri dedicati ai colori bianconeri, dal titolo emblematico “Juve, storia di un grande amore”, che riecheggia l’attuale e popolarissimo inno, libro uscito nel settembre 2016 e che anticipa la prossima uscita, sempre incentrata sulla storia della Juventus e, appunto, sul suo celeberrimo, ma spesso discusso, “stile”.

Lo stile Juve di Max Allegri

Proprio da tifoso juventino, più che da addetto ai lavori, Gallo ha parlato intervenendo alla prima puntata di “Calcio Zebrato”, la trasmissione interamente dedicata ai colori bianconeri, in onda ogni martedì dalle 18.30 alle 19.30 su Rete NeTVision. Un tifoso appuntito, come nell’abitudine del personaggio, trascinante nei propri discorsi e tutt’altro che diplomatico, a cominciare dalla difesa di Max Allegri, troppo spesso primo imputato per stampa e tifosi alla prima sconfitta: “La società si fida di Allegri perché riesce sempre ad amalgamare la squadra con le novità che ci sono ogni anno nella rosa – ha detto Gallo - Con lui, che è un allenatore serio, sempre di stile nelle vittorie e nelle sconfitte, si sono vinti tre scudetti di fila e tre Coppe Italia, si sono fatte due finali di Champions League, si sarebbero dovute vincere tre Supercoppe, perché la Juve aveva vinto campionato e Coppa Italia, quindi neppure si sarebbe dovuto giocare.

Quest’anno l’impresa è di vincere rivoltando la difesa, che è il reparto meno convincente della squadra e non solo per la partenza di Bonucci, che per me resta un affare e che nulla è più di un buon giocatore”.

Gallo: 'Dybala resterà alla Juve'

Altro argomento cruciale è quello legato a Paulo Dybala. La Joya spopola in campionato, ma delude in Champions. Gallo ha una spiegazione pure per questo, provando a spezzare in maniera convinta una lancia a favore del numero 10 bianconero, in particolare per la deludente prova di Barcellona: “Il gol del Barcellona a fine primo tempo ha fatto saltare i piani: nel secondo tempo la Juve si è riversata in attacco lasciando spazi alle ripartenze del Barcellona.

Dybala si è trovato da solo, perché Higuain non è un centravanti che aiuta la squadra, ha le caratteristiche di un Paolo Rossi, per intenderci, non è il giocatore che serviva alla Juventus, pur restando un ottimo giocatore. A Dybala si vuol far dire ogni volta che se ne vuole andare: il ragazzo ha detto di stare bene a Torino e di voler restare fino a quando la società non lo vorrà cedere. E lui resterà anche il prossimo anno”.