Un Brasile intermittente e sprecone, un Ecuador che oppone buona volontà e nulla di più. Il match di Porto Alegre si conclude con una chiara affermazione della capolista del girone di qualificazione sudamericano a Russia 2018. Non è stato il miglior Brasile, ma alla fine è bastato poco per imporsi su un avversario modesto e soltanto lontano parente della squadra ammirata nelle prime gare del raggruppamento.

Quando Neymar e compagni hanno deciso di premere sull'acceleratore, la gara è praticamente finita.

Primo tempo: occasioni per Willian e Gabriel Jesus

Il Brasile cerca di fare la partita fin dai primi minuti: al 9' Paulinho sfonda per vie centrali e conclude di sinistro con la sfera che viene deviata in angolo; 1' dopo Willian ci prova da fuori area con una botta violenta che esce di poco a lato. I verdeoro giocano in scioltezza, privi di qualunque pressione psicologica alla luce della qualificazione già ottenuta da mesi. Poco dopo la mezz'ora Casemiro serve un pallone d'oro a Gabriel Jesus, ma la conclusione del giovane talento del Manchester City non è all'altezza della sua fama.

La selecao non ha interesse nel forzare i tempi, l'Ecuador raramente riesce ad impostare un'azione decente nella metacampo avversaria, l'ultimo quarto d'ora del primo tempo regala pochissimi spunti per la torcida che riempie le tribune dell'Arena do Gremio.

Il samba si accende negli ultimi 20'

Ad inizio ripresa Tite lascia negli spogliatoi Joao Miranda. Il difensore dell'Inter nel primo tempo è rimasto a terra per qualche minuto dopo uno scontro fortuito con il proprio portiere. Non dovrebbe trattarsi di nulla di grave, la decisione del CT brasiliano è certamente precauzionale: al suo posto si rivede Thiago Silva. Il Brasile continua ad attaccare, la difesa ecuadoriana fa buona guardia: tuttavia un punto serve a poco agli uomini di Quinteros che devono tentare l'impresa se vogliono ancora nutrire speranze di rientrare in corsa per l'ingresso alla fase finale del Mondiale russo.

Al 57' gli uomini di Tite hanno un'altra occasione per sbloccare il match, quando Dani Alves scende sulla destra e crossa al centro, Gabriel Jesus colpisce di testa praticamente a botta sicura all'altezza del palo più lontano, ma trova la grande risposta di Banguera. Passano 2' e Wilian serve ancora Gabriel Jesus in piena area, anticipato all'ultimo momento da Arboleda. Al 67' sale in cattedra Neymar, autore fino a questo momento di una prestazione poco incisiva: il giocatore del PSG evita un paio di avversari e calcia a giro di sinistro, ma non inquadra lo specchio della porta. Al 69' il Brasile raccoglie finalmente i frutti di una pressione quasi costante: Willian pesca Paulinho direttamente dalla bandierina del corner, il nuovo acquisto del Barcellona è solissimo al centro dell'area ed ha tutto il tempo per prendere la mira e freddare Banguera: 1-0.

I verdeoro potrebbero raddoppiare al 72' con Neymar, la cui conclusione quasi a colpo sicuro trova invece uno straordinario riflesso del portiere ecuadoriano che devia in calcio d'angolo. L'appuntamento con il secondo gol brasiliano è tuttavia rimandato pochi minuti: al 76' Coutinho serve in piena area Gabriel Jesus che supera il diretto avversario con un sombrero e, di testa, ricambia il favore a Coutinho che solo davanti al portiere non sbaglia.

Brasile-Ecuador 2-0, il tabellino

Brasile (4-3-3): Alisson; Dani Alves, Marquinhos, Miranda (46' Thiago Silva), Marcelo; Casemiro, Paulinho, Renato Augusto (60' Coutinho); Gabriel Jesus, Neymar, Willian (85' Luan). All. Tite

Ecuador (4-2-3-1): Banguera; Velasco, Arboleda, Achilier, Ramirez; Noboa, Quinonez; A. Valencia, Gaibor (73' Cazares), Martinez (80' M. Caicedo); E. Valencia (74' F. Caicedo). All. Quinteros

Arbitro: De Vivar (Paraguay)

Reti: 69' Paulinho, 76' Coutinho