L'ex direttore generale di Napoli e Juventus, Luciano moggi, è tornato a parlare di Inter dopo che una settimana fa, sulle pagine di Libero, si era soffermato sulla prestazione di Verona, mettendo in evidenza i limiti ma anche elogiando quelli che sono i pregi della squadra guidata da Luciano Spalletti.
Il noto dirigente è stato al centro delle voci di cronaca a causa dello scandalo che ha coinvolto il calcio italiano, Calciopoli, scoppiato nel 2006 e che ha stravolto la storia recente del campionato.
Ci furono dure condanne nei confronti della Juventus, che fu retrocessa in Serie B con vari punti di penalizzazione, del Milan, della Fiorentina e della Lazio che, invece, furono pesantemente penalizzate ma non furono retrocesse, con lo scudetto che fu poi assegnato all'Inter di Massimo moratti.
L'aneddoto di Moggi
Quell'Inter di Moratti a cui Moggi sarebbe potuto approdare nell'estate del 1999, come da lui stesso rivelato ai microfoni di Sportitalia, svelando, inoltre, i motivi per cui poi il suo passaggio è saltato. Queste le sue parole:
"Liedholm ha sempre detto di andare via dai posti in cui si vince perchè un giorno potrai sempre tornarci.
Nel 1999 decisi di seguire queste parole e di accettare la corte del presidente dell'Inter, Massimo Moratti. Firmai un contratto ed il patron mi chiese di sistemare l'esterno Francesco Moriero. A quel punto chiamai l'allenatore del Middlesbrough, Bryan Robson, a cui avevo già venduto Fabrizio Ravanelli e riuscii a convincerlo ad acquistare l'esterno nerazzurro in quanto sarebbe stato un ottimo contropiedista per il campionato inglese. L'accordo per la cessione avrebbe portato nelle casse dell'Inter sei milioni di sterline. Così, anzichè chiamare Moratti decisi di chiamare Sandro Mazzola in quanto volevo fargli fare bella figura facendogli prendere i meriti di questa operazione".
L'errore:"Mazzola chiamò Moratti ma non gli disse nulla della cessione, fissando solo un incontro per la mattina dopo.
L'incontro ci fu ma dopo che Mazzola spiegò dell'accordo per la cessione, Moratti svelò che la sera prima era passato l'agente del calciatore, D'Ippolito, rinnovando il contratto per altri tre anni. A quel punto decisi di chiamare il presidente nerazzurro e gli comunicai di considerare il mio contratto solo un ricordo visto che avevo deciso di non andare più all'Inter. Per completezza di informazione, Moriero l'anno successivo fu ceduto in prestito al Napoli".