Una favola iniziata nel torneo cadetto 2015-2016 con la prima "storica" promozione in Serie A e proseguita in questo campionato dopo la salvezza raggiunta lo scorso anno all'ultimo respiro in casa contro la Lazio. La buona sorte in questo finale di torneo ha voltato le spalle ai pitagorici, retrocessi in cadetteria per certi versi immeritatamente. Una quota salvezza "influenzata" da un ritrovato quanto inatteso vigore in fondo alla classifica con exploit favoriti da avversari palesemente con la testa alle vacanze estive.
Un calendario difficile ha fatto in modo che il Crotone perdesse terreno favorendo chi invece dal calendario ha attinto ad un "bonus" di punti facilmente raggiungibile.
Si riparte dalla cadetteria
Tra recriminazioni e sfortuna il Crotone, capace di fermare Inter, Fiorentina, Lazio e Juventus in questo torneo dovrà programmare il futuro nella seconda serie italiana. Un campionato difficile e imprevedibile ma che vedrà per forza di cose gli "squali" partite tra le formazioni favorite alla vittoria finale. Ad imporlo la tradizione che vuole nella maggior parte dei casi le formazioni retrocesso quasi sempre promosse al primo colpo, anche se negli ultimi campionati non sempre questa statistica si è confermata veritiera.
Il primo nodo da sciogliere sarà quello legato alla guida tecnica della squadra, visto che il tecnico Walter Zenga sembra essere lontano dalla guida della squadra nel prossimo torneo.
Da valutare la situazione legata allo Stadio Comunale "Ezio Scida" soggetto a vincoli di carattere storico e archeologico e che vede già da mesi a lavoro società e amministrazione al fine di sorvolare le problematiche e poter garantire nel prossimo futuro un nuovo impianto nella periferia crotonese. Infine ci sarà da valutare attentamente la situazione legata al parco calciatori con inevitabili addii, possibili conferme e nuovi arrivi. La città prova nel frattempo a ripartire mettendo da parete la tristezza di una retrocessione tanto inaspettata quanto dolorosa.
I tifosi si sono posti negli ultimi giorni con messaggi di sostegno al fianco della società alla quale devono oltre un ventennio di calcio professionistico. Ripartire sarà necessario non solo per rilanciare un progetto sportivo che negli anni si è dimostrato vincente ma anche per dimostrare che Crotone può battagliare senza paura con le grandi potenze del calcio italiano.