'Se dicessi che non ho paura del ritiro direi una bugia', Gianluigi Buffon, intervistato per The Players Tribute, si è raccontato ai microfoni di Gerard Piqué, difensore del Barcellona. Quel giorno però è arrivato e sarà il 17 maggio 2018. Buffon appende i guanti al chiodo e lo fa con l'annuncio in una conferenza stampa che ha avuto inizio alle 11:30 di oggi, presso l'Allianz Stadium.

Presenti insieme a lui il presidente Andrea Agnelli, il vice presidente Pavel Nedved, i direttori Beppe Marotta e Fabio Paratici, il procuratore, Giorgio Chiellini (nuovo capitano) e tanti tantissimi giornalisti da tutto il mondo.

'Grazie Gigi, sei stato con noi all'inferno e in paradiso' così Andrea Agnelli in conferenza stampa

A prendere la parola per primo in conferenza stampa è stato il presidente Andrea Agnelli, il quale molto commosso ha iniziato il suo discorso ringraziando Gigi e elencando i traguardi del capitano.

'Con noi sei stato all'inferno per poi ritornare in paradiso', esordisce così il presidente 'Ti saremo eternamente grati'.

Questa la stima di Agnelli per Gigi, un giocatore che ha dato tutto per la Vecchia Signora. Il discorso di Agnelli continua 'Alcuni obiettivi prefissati non sono arrivati per lui, ma ha alzato la Coppa Italia al cielo di Roma e dopo pochi giorni porta a casa un altro scudetto, il settimo di fila'.

Precisa poi che sarà Szczesny a difendere i pali la prossima stagione. Agnelli fornisce anche qualche informazione su quello che potrebbe essere il futuro del capitano: 'Ha tante proposte sia per ciò che riguarda un ruolo dirigenziale sia sul campo con una esperienza estera. Ne ha avuta una anche da parte mia. Farà le sue valutazioni e nel caso si preparerà con calma' e conclude 'A Gigi non possiamo che dire grazie.

Sabato dovrà godersi l'emozione della sua ultima partita. Le bandiere esistono e lui ne è un esempio. Circa il 30% dei trofei del J Museum portano il suo nome, per questo merita un grande applauso'.

Buffon lascia la Juventus dopo 17 anni

Buffon ha annunciato il suo addio alla Juventus. Per molti critici questa è considerata la fine di un'era, quella delle cosiddette "bandiere" e dopo Totti e Iniesta, lui è una della ultimissime.

Gigi, con la voce tremante e gli occhi gonfi di lacrime, si è lasciato andare a un abbraccio sincero con il presidente. Subito dopo ha iniziato il suo discorso: 'Ringrazio Andrea per le sue parole'. E rivolgendosi ai presenti 'Sono contento che siate così tanti qui tutti per me.

Lotto contro l'ipocrisia, sono una persona onesta e leale' e ammette 'Sono visibilmente emozionato, ma sereno e felice. Non ho paura del futuro, sono un po' incosciente. Ho fatto un bel percorso, cercando di fare del mio meglio. Sabato sarà la mia ultima partita di questa stagione, che si conclude con due trofei e l'affetto della dirigenza e di tutto il popolo juventino' e prosegue 'Se sto così bene a 40 anni è grazie alla Juventus e di chi non mi ha mai lasciato solo. Per me questa squadra è famiglia e sono onorato di aver fatto parte di questo club vincente per così tanti anni. Ringrazio il presidente, per me un grande amico con cui mi sono confrontato molte volte. Mi ha fatto delle proposte stimolanti che valuterò con calma, a bocce ferme' e ci tiene a precisare 'Il mio futuro non sarà in Italia. Non vestirò altre maglie di squadre italiane al di fuori di quella bianconera, è impensabile e posso assicurarvi che ciò che è stato scritto sono storie romanzate, ma non escludo di poter giocare altrove, ci penserò per bene.

Vedremo se il fisico me lo consentirà ancora'. Poi sulla Nazionale e sulla sua ultima gara: 'Se ero un problema mesi fa non oso immaginare ora. Ci sono tanti giovani bravi e comunico che non sarò presente alla partita del 4 giugno dell'Italia, vestirò la maglia bianconera per l'ultima volta e voglio vivere tutto spontaneamente, senza grandi celebrazioni o gesti eclatanti. Non si chiuderà un ciclo con il mio addio, anzi, la Juve sta programmando il suo futuro' e sul suo erede 'Szczesny si è dimostrato molto intelligente e curioso, merita questi palcoscenici. Ha avuto tanti esempi in questi mesi, non solo me, ma anche Giorgio, penso a Barzagli, Marchisio, Lichtsteiner, ma anche Khedira. Non farò il suo vice.

Bisogna lasciarlo lavorare sereno, la vivrei io male, ma porterei anche lui a sentirsi a disagio, anche perché poi scatta in automatico il paragone e non voglio accada questo'.

Ultima menzione su Giorgio Chiellini, che indosserà la fascia da capitano: 'Giorgio gioca da 13 anni qui alla Juve. Non posso dare consigli a uno come lui. Abbiamo vissuto lo spogliatoio per tanti lunghi anni e lui incarna alla perfezione il ruolo di capitano della Juventus'.