Dopo Rob Rensenbrink, il calcio olandese piange poco meno di un mese dopo un altro esponente di quella generazione di fenomeni che rivoluzionò il gioco più bello del mondo nella prima metà degli anni '70. Si è spento all'età di 73 anni Barry Hulshoff, pilastro difensivo dell'Ajax che dal 1971 al 1973 portò a casa tre Coppe dei Campioni consecutive ed anche una Coppa Intercontinentale.
A rendere noto il decesso di Hulshoff è stato proprio l'Ajax con un comunicato stampa, il club di Amsterdam parla di una 'breve malattia'.
Il 'campione silenzioso'
Nei canoni del calcio tradizionale il suo ruolo sarebbe stato quello di stopper, fin troppo riduttivo per Barry che in campo si faceva notare soprattutto per il suo look che sembrava più adatto al palco di Woodstock che ad un campo di calcio. I capelli lunghi e la barba sessantottina lo rendevano facilmente riconoscibile nel grande Ajax dei primi anni '70, per il resto non aveva la classe cristallina di Cruyff, lo stile elegante di Krol o la sfrontatezza di Keizer.
Era però versatile come Neeskens anche se meno appariscente, un giocatore 'totale' come il calcio sviluppato dall'Ajax in quell'epoca. Riduttivo, lo ribadiamo, definirlo semplicemente un difensore centrale: Barry Hulshoff nasce centrocampista e del ruolo si portava dietro il tocco saggio ed ordinato, la capacità di schermare la difesa ed impostare il gioco nella propria trequarti. Non un francobollatore di centravanti, ma un marcatore ordinato e, nello stesso tempo, un uomo d'ordine aggiunto che faceva la spola tra retroguardia e linea mediana nel 4-3-3 dell'Ajax di Rinus Michels prima e di Stefan Kovacs poi che diventava un micidiale 3-4-3 in fase di possesso. Lui eseguiva in silenzio: un ragazzo introverso lo descriveranno i compagni, alcuni dei quali affermeranno di averlo sentito parlare davvero poco in tanti anni di battaglie sui campi di calcio.
Lui faceva parlare il campo e per il gioco dei biancorossi di Amsterdam era fondamentale.
La carriera: sfortunato con la maglia della nazionale
Bernardus Adriaan Hulshoff nasce a Deventer, comune della provincia di Overijssel, nel 1946. Da ragazzino gioca come interno sinistro nello Zeerbugia e sostiene il provino con l'Ajax più per insistenza della famiglia che per convinzione. Viene preso e fa tutta la trafila delle giovanili, senza brillare particolarmente visto che i vari tecnici stentano a trovargli una collocazione. Fino a quando il grande Rinus Michels inizia seriamente a tenerlo d'occhio perché vede in lui la naturale evoluzione del ruolo di difensore centrale, adatto alla sua idea di calcio, e nel 1965 lo aggrega alla prima squadra.
Mattone dopo mattone, una stagione dopo l'altra, nascerà quell'infernale macchina da calcio che stupirà il mondo e che, ancora oggi, viene considerata probabilmente la più forte squadra di club che abbia mai calcato un rettangolo verde. Hulshoff è già un pilastro inamovibile dell'Ajax che nel 1971 vincerà la sua prima Coppa dei Campioni e che farà il bis ed il tris nelle due stagioni successive superando in finale, rispettivamente, Inter e Juventus. A differenza di altri suoi celebrati compagni di squadra come Cruyff, Neeskens o Krol, non sceglierà poi la via dell'estero: vestirà la maglia dell'Ajax fino al 1977, poi militerà due stagioni con il MVV Maastricht in seconda divisione olandese, conquistando una promozione nella massima serie.
Si ritirerà dal calcio giocato nel 1979, tentando con alterne fortune la carriera di allenatore. Si ritrova anche sulla panchina del suo Ajax nel 1988, subentrando proprio a Johan Cruyff: i lancieri di Amsterdam in quella stagione disputeranno anche la finale di Coppa delle Coppe dove saranno sconfitti dal Malines. Poco fortunata anche la sua militanza nella nazionale d'Olanda alla quale darà comunque un contributo fondamentale nel 1973: realizzerà infatti un gol nei minuti finali del match con il Belgio regalando agli Orange un successo importantissimo in quella che sarà poi la qualificazione ai Mondiali del 1974. Sono le fasi finali della Coppa del Mondo in Germania nella quale gli olandesi arriveranno ad un soffio dal massimo trionfo, sconfitti in finale dai tedeschi occidentali padroni di casa. Mondiali ai quali Hulshoff non potrà prendere parte a causa di un infortunio. In nazionale per lui 14 partite e 6 gol.