Il Var, quando fu introdotto, rappresentò un innovazione tecnologica che nei fatti ha cambiato il calcio sotto l'aspetto della regolarità di ogni singola partita. In questi ultimi tre anni la sua sperimentazione ha portato a miglioramenti nell'operato degli arbitri, ma anche ha mantenuto inalterato il volume delle polemiche che anziché stopparsi, come nelle intenzioni iniziali, sono state mantenute.

In base a ciò, finalmente in sede mondiale si è deciso di apportare nuovi cambiamenti, ma prima di parlare di essi, facendo un passo indietro, è importante capire che cosa è il Var e come si applica in ogni singola partita.

Il Var che cosa é?

"Un VAR è un ufficiale di gara, con accesso indipendente ai filmati della gara, che può assistere l’arbitro soltanto in caso dichiaro ed evidente errore o grave episodio non vistoin relazione a: a. rete segnata / non segnata; b. calcio di rigore / non calcio di rigore; c. espulsione diretta (non seconda ammonizione); d. scambio d’identità (quando l'arbitro ammonisce o espelle il calciatore sbagliato)”.

Dal sito dell'A.I.A.

Il Var quindi interviene solo in due casi, ovvero grave episodio non visto - ad esempio la gomitata a centrocampo con l’arbitro distante e di spalle rispetto all’azione - o chiaro ed evidente errore - il rigore non assegnato perché valutato male dall’arbitro in campo.

Il Var come si applica?

Prendendo spunto dal caso specifico di un rigore non assegnato all'Inter nella seconda di campionato in casa contro il Parma, fu lo stesso designatore Rizzoli a spiegare il come e quando andrebbe applicato:

"Oggettivamente c’è un rigore, perché l’attaccante prende il tempo al difensore e se il difensore utilizza le braccia per recuperare la posizione, e lo fa fallosamente, è rigore - spiega Rizzoli -.Quanto al VAR sarebbe dovuto intervenire perché il VAR ricerca le cose oggettive, e qua di oggettivo c’è la dinamica (attaccante davanti al difensore) e c'è un braccio [che è al di sopra delle spalle dell'attaccante che non può saltare, ndr]".

Il Var: le novità

A partire dal prossimo 1° luglio le novità più importanti, retroattive solo per il torneo Euro 2021, saranno quelle sulla punibilità del fallo di mano in area quindi sull'annullabilità del goal che ne consegue:

1 - Punibile sempre il fallo dell'attaccante se finalizza l'azione con un tocco di mano - goal annullato;

2 - Punibile anche se l'attaccante tocca di mano e poi finalizza - goal annullato;

3 - Punibile se il tocco di mano avviene da un compagno (braccio in posizione innaturale) dell'attaccante e questi poi finalizza - goal annullato.

Non cambia nulla invece se il fallo di mano avviene lontano dall'area, ma alla riunione Pierluigi Collina, capo degli arbitri mondiali, ha voluto ricordare che "il fallo di mano permane ed è punibile quando, sia che si tratti di un tocco volontario oppure anche involontario, la mano o il braccio ampliano in maniera innaturale il corpo del giocatore".

La novità più importante sarà l'introduzione di una versione di Var Light per i campionati minori cosi da avere la stessa tecnologia, ma con meno apparecchiature anche in quei campionati, oltre la Serie A e la Serie B, che hanno meno indotto, come le serie minori, perché, come ha ricordato Gianni Infantino, Presidente della Fifa, "Un calcio senza Var oggi è inimmaginabile".

In ultimo quella che stravolgerà l'esito di molte partite riguarda l'offside per il quale a partire dal 2023 decadrà il fuorigioco per l'attaccante o il giocatore che oggi ha un piede in posizione regolare e la testa in fuorigioco o viceversa. Una casistica questa che ogni domenica porta all'annullamento di diversi goal un tempo definiti sul filo del fuorigioco.

Il percorso del Var fino a queste novità

Per arrivare a questa decisione si è partiti da lontano se si considera che la sperimentazione del Var è iniziata nella massima serie italiana nella stagione 2017-2018. Pertanto le novità introdotte dall’IFAB vanno nella direzione già segnata dalla direttiva UEFA che a inizio stagione 20/21 aveva ricordato che il Var serviva a "scovare infrazioni piuttosto che sanare eventuali mancanze o sviste degli arbitri", sopratutto perché un episodio visto al rallentatore non concede al direttore di gara una corretta sensazione sull'entità del fallo tale da giustificare il suo intervento sanzionatorio.

Importanti cambiamenti che si spera portino anche all’introduzione del Var a chiamata per il quale il presidente attuale dell'A.I.A.

Trentalange ha recentemente dichiarato la disponibilità a sostenere come federazione la sperimentazione usando queste parole: "Non si conosce ciò che non si sperimenta, però non decide l'Aia ma l'IFAB - spiega Trentalange -. Siamo disponibili a essere un laboratorio permanente. Rincorriamo sempre il calcio, che andrebbe anticipato... mi accontenterei di raggiungerlo".