Il trionfo dell'Italia agli europei, culminato nel successo nella finale di Wembley dell'11 luglio, è anche il successo della coppia formata da Roberto Mancini e Gianluca Vialli.

I due ex attaccanti tornano a vincere 30 anni dopo averlo fatto con la Sampdoria nello storico, e finora unico, scudetto del maggio del 1991. Per loro, inoltre, alzare al cielo un trofeo al cielo di Londra rappresenta una rivincita, dopo che nello stesso stadio avevano perso la finale di Coppa dei Campioni nel 1992, quando la loro Sampdoria perse al cospetto del Barcellona.

Mancini e Vialli, un'amicizia che dura da più di trent'anni

Gianluca Vialli in una recente intervista a Che tempo che fa aveva raccontato la sua amicizia con Roberto Mancini, ricordando come all'età di 14 anni già vedeva come un idolo Roberto, di cui si parlava molto bene, e di averlo conosciuto per la prima volta di persona a Coverciano.

I due poi hanno giocato insieme nella Sampdoria dal 1984 al 1992. Vialli e Mancini in quel periodo fecero vincere uno scudetto memorabile alla squadra genovese (nel 1991), ma anche una Coppa delle Coppe, tre Coppa Italia e una Supercoppa italiana. La loro amicizia è continuata anche negli ultimi anni, in cui Roberto Mancini è stato umanamente molto vicino a Vialli nella lotta contro il tumore.

In una recente intervista Victor Munoz, centrocampista spagnolo e compagno di squadra di entrambi ai tempi della Samp, parlando della loro amicizia ha dichiarato: "Vialli e Mancini erano le due stelle della Sampdoria. Si chiamavano i gemelli. La loro amicizia è andata oltre a tutto e ora Vialli è il capo delegazione dopo aver superato un grave problema di salute, un gesto molto significativo".

Vialli e Mancini hanno cambiato la nazionale

Nel 2019 Gianluca Vialli è stato fortemente voluto da Roberto Mancini nel ruolo di capo delegazione della Nazionale di calcio, in apparenza un ruolo secondario, ma nei fatti invece determinante per la costruzione dei risultati che hanno portato l'Italia alla vittoria finale dell'Europeo.

Una Nazionale rinata dalle ceneri di quella che poco più di tre anni fa non si era neppure qualificata al mondiale russo.

Il risultato ottenuto da Vialli e Mancini è quindi anche quello di aver celebrato la loro amicizia nel migliore dei modi: lo dimostra il liberatorio abbraccio che si sono scambiati al termine della finale, fra le lacrime di entrambi.

A Wembley l'11 luglio quindi ha vinto l'Italia, di certo, ma hanno vinto anche le emozioni e l'amicizia di due uomini che hanno fatto la storia del calcio italiano.