Il conduttore televisivo Massimo Giletti ha rilasciato nelle scorse ore un'intervista al quotidiano Tuttosport in merito alla penalizzazione di 15 punti comminata dalla Corte Federale d'Appello alla Juventus per il caso delle plusvalenze fittizie.

In particolare Giletti, da sempre tifoso juventino, ha affermato: 'Temo che la Juventus possa essere il capro espiatorio di un calcio malato".

Le dichiarazioni di Massimo Giletti sulla penalizzazione alla Juventus

Il conduttore di La7 ha sottolineato: "Non riesco a spiegarmi come mai le altre Procure italiane non abbiano mai pensato di sviluppare un programma di intercettazioni complesso come quello della Procura di Torino per fare chiarezza sull’intero mondo cacio italiano. Se vai a operare solo ed esclusivamente su una società, qualche dubbio mi viene".

Relativamente alle indagini sui rapporti fra la società juventina e i gruppi del tifo organizzato della curva bianconera, Giletti ha detto: "I dubbi mi tornano ancora più forti perché questa è una situazione già vissuta: in nessun’altra Procura si è indagato sui rapporti tra la curva e la società dirigente.

Forse che le curve di Milano, di Roma, di Napoli siano composte solo da personaggi per bene, che non fanno traffici strani, che non appartengono a criminalità organizzata, che non hanno precedenti penali? A me pare invece che tutte le curve italiane operino “ricatti” nei confronti delle dirigenze, solo che nelle altre piazze non si è mai andati avanti".

Giletti: 'Mi sembra una giustizia sommaria'

Il conduttore televisivo torinese ha poi affermato: "Ora siamo alle solite: il dubbio mi viene. Oggi come allora la Juventus è il capro espiatorio di un calcio malato e deve essere messa sull’altare sacrificale per far vedere che in Italia si fa giustizia. Ma mi sembra una giustizia sommaria".

Giletti ha poi avuto da ridire anche sulla tempistica della sentenza: "Non puoi intervenire durante una stagione in corso.

Devi avere tutti gli elementi seri che emergeranno dai processi eventuali. Intervenire e sanzionare in questo modo e momento è destabilizzante e iniquo. Se mai la Juventus dimostrasse di avere ragione in sede di ricorso, come la mettiamo? Certe cose non si possono fare così. Anche questa dinamica mi lascia molto perplesso".

Nel frattempo la società bianconera è in attesa delle motivazioni ufficiali della sentenza da parte della Corte Federale d'Appello e poi come preannunciato dal club bianconero verrà presentato ricorso.