"Conte è un animale da lavoro, dopo due mesi di stop non gli sembra vero e spinge per rientrare, figuriamoci se i mesi sono più di due come in questo caso": ad esprimersi in questi termini su Sportitalia.com il noto giornalista sportivo Alfredo Pedullà parlando della figura di Antonio Conte e del possibile futuro dell'allenatore leccese che sembra voler tornare presto in sella alla guida di un club.

Il giornalista sportivo Pedullà ha parlato del futuro professionale di Conte

"È evidente che voglia restare alla finestra, soprattutto perché non ha la spinta forte di tornare subito in gioco - ha proseguito Pedullà nell'analisi del momento di Conte e delle sue possibile strategie per rientrare in panchina alla guida di un club di Serie A - E Conte vive di spinte forti. Restare alla finestra significa capire cosa accadrà anche a Torino (bianconera) o Roma (giallorossa). Lo stesso Napoli avrebbe un senso soltanto a giugno, non a ottobre. Non proprio un motivo banale per respingere De Laurentiis e le sue necessità".

L'intervista di Antonio Conte a Belve

Nelle ultime ore Antonio Conte è stato anche ospite al programma "Belve" su Raidue: nel corso dell'intervista con Francesca Fagnani ha affrontati vari argomenti evidenziando come abbia sempre lasciato solide basi in ogni club in cui ha lavorato, contribuendo a costruire qualcosa di significativo.

Quando ha deciso di andare, Conte l'ha sempre fatto perchè convinto di aver dato tutto in quel particolare ambiente, anche se ha di recente affermato di essersi pentito di aver lasciato la Juventus nell'estate del 2014.

"Ho fatto tanto, ma certamente non sono sazio. Vorrei trovare una situazione in cui posso continuare a scrivere la storia. Vedremo le opportunità.

Il sogno? Me lo tengo per me. I matrimoni si fanno sempre in due quindi può darsi che un allenatore abbia un desiderio e se lo tenga per tutta la carriera" ha dichiarato l'ex tecnico di Juventus, Inter e Chelsea in un passaggio dell'ospitata in Rai.

"Al Conte calciatore do un 8, mentre al Conte allenatore do 8,5 - ha proseguito l'ex calciatore bianconero - Avendo 54 anni, sono abbastanza giovane come tecnico e posso quindi alzare il voto nel resto della mia carriera e non abbassarlo". Come vive il Conte allenatore una sconfitta? "Per me è un lutto per 36-48 ore. Fisicamente mi sento male, ma la prima cosa che faccio è capire il perché di una sconfitta. E lì divento feroce".