Il futuro alla Roma di Romelu Lukaku è sempre più un rebus. Con la qualificazione alla prossima edizione della Champions League che sembra sfumare per i ragazzi guidati da Daniele De Rossi, il riscatto del centravanti belga dal Chelsea diventa tremendamente complicato per la famiglia Friedkin a causa dei delicati conti della società giallorossa.
Lukaku-Roma, i costi dell'operazione
Con lo sbarco a Ciampino negli ultimi giorni di agosto dello scorso anno, Lukaku sembrava essere il colpo capace di far compiere il definitivo salto di qualità alla Roma allora guidata da Josè Mourinho, tra i principali artefici dell'arrivo dell'ex Inter in giallorosso, dopo le due finali europee conquistate ma con l'andamento in campionato tutt'altro che esaltante. Tiago Pinto aveva definito l'operazione in prestito oneroso con 7 milioni di euro versati nelle casse del Chelsea e al giocatore un ingaggio lordo da 9,1 milioni di euro, ossia 7 milioni netti in virtù anche dell'aiuto del Decreto Crescita.
La clausola rescissoria fissata per il riscatto, valida però per tutti i club, è stata fissata in 38 milioni di sterline, vale a dire 44 milioni di euro: troppi per la Roma a meno che non si definisca un nuovo prestito a nuove condizioni oppure il Chelsea apra ad un'ipotesi di sconto sul costo del cartellino, inserendo magari anche Tammy Abraham nell'operazione (per lui sarebbe un ritorno).
Lukaku-Roma, i numeri della prima stagione in giallorosso
I numeri di Lukaku in giallorosso sono da ritenere tutto sommato positivi se consideriamo che alla prima stagione in maglia romanista solo Tammy Abraham con 27 reti ha fatto decisamente meglio in termini di gol in tutte le competizioni mentre le 21 reti di Batistuta e Montella possono essere quantomeno eguagliate negli ultimi appuntamenti della stagione (Lukaku è attualmente a quota 20).
Con Josè Mourinho in panchina però la media gol del gigante belga era nettamente migliore; sono infatti 13 le reti realizzate in 22 partite sotto la guida dello Special One mentre con Daniele De Rossi lo score è calato vistosamente con 6 gol in 19 partite. Nella fase cruciale della stagione quindi il suo apporto è leggermente mancato anche a causa di qualche noia di natura muscolare che non gli ha permesso di esprimersi al meglio.
Ciò nonostante privarsi di un calciatore del suo spessore potrebbe essere grave per una squadra che, nel prossimo futuro, potrebbe avere poche certezze da cui ripartire.
La pensa così anche l'ex tecnico della Roma Fabio Capello che dai microfoni di Radio1 ha commentato così la sua possibile partenza: "Non è un giocatore di grandissima tecnica quando riceve la palla, però è potente, è goleador, per gli avversari è sempre un problema.
Un giocatore determinante, ma allo stesso tempo per caratteristiche blocca qualche idea diversa di calcio. Comunque Lukaku è uno dei migliori attaccanti in circolazione, prima di mollarlo io starei attento".
Lukaku, le alternative in Italia e all'estero
Lukaku, con qualche velata dichiarazione nel recente passato, avrebbe lasciato intendere di voler continuare a giocare nella Roma e anche a De Rossi piacerebbe poter continuare a contare su di lui ma se le condizioni non lo permetteranno allora Romelu e il suo entourage saranno costretti a guardarsi intorno. Difficile comunque una sua permanenza al Chelsea e in Premier League mentre non è escluso che il suo futuro possa essere ancora in Italia: qualora il Napoli infatti dovesse decidere di puntare su Antonio Conte come guida tecnica della prossima stagione, Lukaku diventerebbe uno degli obiettivi principali del club di De Laurentiis che potrebbe contare in quel caso anche sul cash che presumibilmente riceverà dalla cessione di Osimhen.
Resta sullo sfondo poi la solita Arabia Saudita anche se la fase degli investimenti folli sembra ormai definitivamente alle spalle. Da tenere d'occhio infine quale sarà la destinazione di Josè Mourinho: se il suo futuro sarà ancora in una squadra di club infatti, il tecnico portoghese potrebbe tornare a bussare alla porta di Big Rom.