Siamo nel Mezzogiorno, esattamente in Calabria, nell'antico borgo di Cosenza, dove bellezza e rovine ultra centenarie s'intrecciano, dando vita a storie e vissuti di una popolazione oramai mortificata dalle negligenze dell'ultimo ventennio, presentando palazzi desueti, strade inaccessibili e case abbandonate, utilizzati talvolta come discarica o luoghi per l'assunzione di sostanze stupefacenti.
In seguito a questa triste situazione, i cittadini hanno chiesto udienza presso la giunta comunale della città innumerevoli volte. Ciononostante, la locuzione che in questo caso sarebbe più pertinente ai cosentini, e recita testualmente "Vox populi vox Dei" non è stata incisiva per l'organo collegiale, tant'è vero che le case continuano a crollare, riesumando il malcontento tra gli stretti vicoli del centro storico di Cosenza. Ma non è tutto: l'incuria per antonomasia la riscontriamo in salita Messer d'Andrea, dove abita una modesta famiglia originaria del posto.
Una strada inaccessibile per una famiglia, contesa tra due palazzi fatiscenti
Analizziamo la storia di una famiglia di lavoratori, persone umili che, con sacrificio e onestà, acquistarono a cavallo degli anni '80 un appartamento tra le antiche bellezze del centro storico di Cosenza, precisamente in salita Messer D'Andrea. Ebbene, proprio qui si consuma l'abbandono e il degrado strutturale e architettonico, tanto da impedire il passaggio pedonale sulla strada che darebbe l'accesso su Piazza dei Valdesi, crocevia che funge da collante tra i Sette Colli e la metropoli che si espone in direzione opposta. L'abitazione della suddetta famiglia dunque, sarebbe posizionata tra ben due strutture fatiscenti, se non a rischio crollo.
Il palazzo sovrastante patirebbe l'abbandono da circa otto anni, da quando i precedenti affittuari lasciarono l'alloggio. Da allora, nemmeno l'ombra dei proprietari, se non gli strascichi della loro negligenza e il fenomeno dell'umidità che colpisce le mura della casa di salita Messer d'Andrea. Per dirla tutta, la rovina deteriorerebbe di gran lunga anche l'estetica della Soprintendenza, situata a pochi passi dal diroccamento. Percorrendo qualche metro (quindi facciamo riferimento al palazzo sottostante) troviamo una struttura desolata, dove è possibile osservare, ormai, solo le mura esterne in grado di reggerne la mole.
La medesima situazione versa da circa vent'anni, acuendo la paura nei cuori della gente.
Nonostante ciò, l'organo collegiale non ha mai attuato nessuna misura di sicurezza per la famiglia. Nelle ultime settimane però, gli stessi ci raccontano della presenza di possibili funzionari del Comune, i quali starebbero requisendo gli appartamenti fatiscenti. La speranza che il centro storico di Cosenza torni ad essere il fiore all'occhiello della città non cessa, dunque non resta che attendere l'operato della Giunta.