Quella tra Tom Boonen e Fabian Cancellara è stata una delle rivalità più accese della storia recente del ciclismo professionistico. Classe 1980 per il belga e 1981 per lo svizzero, entrambi specialisti delle grandi classiche, pur con caratteristiche molto diverse, dotati di temperamento e personalità, Boonen e Cancellara hanno segnato un decennio di sfide nel Ciclismo, soprattutto durante la primavera delle corse sul pavé.
Il punto più alto della loro rivalità resta probabilmente il Giro delle Fiandre del 2010, in cui i due si trovarono uno contro l'altro sul celebre Muro di Grammont.
Con un'azione potente e leggera al tempo stesso, Cancellara riuscì a involarsi nel punto più difficile del muro, staccando nettamente il grande rivale e conquistando il successo. Su quella vittoria, e su quella di una settimana dopo alla Roubaix, sono poi montati dubbi e sospetti.
Pur senza alcuna prova concreta, Cancellara fu accusato di aver pedalato su una bici truccata con un motorino, sospetti che non hanno mai trovato conferma. A distanza di tanti anni, Boonen è tornato a parlare di quella corsa. Il campione fiammingo ha raccontato che quei sospetti nacquero anche a causa di alcuni comportamenti molto strani di Cancellara, sia durante che dopo la corsa, come alcuni cambi di bici ravvicinati.
Boonen: 'Ho un mio pensiero, ma lo tengo per me'
In una puntata speciale di Stamcafé Koers, Tom Boonen ha parlato a lungo di quel celebre Giro delle Fiandre e dei comportamenti di Cancellara che contribuirono ad alimentare i sospetti sulle sue biciclette. "Il 2010 fu l'anno in cui Cancellara mi staccò in tutte le corse. Non fu la mia primavera, anche se in realtà non ero mai andato più forte", ha raccontato Boonen, che non ha voluto lanciare delle accuse al grande rivale di un tempo, ma solo ricostruire i fatti.
"Spesso la gente viene da me a chiedermi qualcosa, ma sono l'ultimo che dovrebbe parlare di quel tema. Ho un mio pensiero, ma me lo tengo per me", ha dichiarato l'ex campione del mondo, che poi ha parlato dettagliatamente di tutto quello che successe al Giro delle Fiandre del 2010.
"Cancellara cambiò bici due volte in sei chilometri.
A un certo punto l'ho visto fare ogni sforzo possibile per spostarsi sul lato destro della strada prima di una curva a sinistra. Poi è saltato giù dalla bicicletta e ne ha presa una nuova. Tre secondi dopo era di nuovo accanto a me. Ho pensato: è strano programmare un cambio bici lì. Per quale motivo è successo? Non lo so", ha dichiarato Tom Boonen.
'Quando siamo scesi dal podio una bici era sparita'
L'ex corridore belga ha raccontato anche un altro episodio, a suo dire inconsueto, avvenuto nell'immediato dopo corsa. "All'arrivo a Ninove, il podio era abbastanza lontano dalla sala stampa e dai controlli antidoping. Quindi tutti andavano sempre alla zona del podio con la bicicletta. E da lì di nuovo agli autobus, perché erano un po' lontani.
Quando siamo scesi dal palco, una bici era sparita. Gilbert e io abbiamo preso le nostre bici, mentre Cancellara a piedi faticava a superare tutta quella gente. All'epoca non ci feci caso, ma in seguito ci riflettei", ha raccontato Tom Boonen.
Boonen ha chiuso il suo racconto spiegando che, da allora, il rapporto con Cancellara è piuttosto freddo. "Vero o falso che sia, da allora si è alzata un po' una barriera tra noi", ricordando un incontro con il grande rivale avvenuto un paio di anni fa a Rouleur Live. "Gli organizzatori ci volevano insieme sul palco, ma Fabian disse che a me probabilmente non sarebbe piaciuto. Ho risposto: 'Oh, assolutamente no, mi piacerebbe essere sul palco con Fabian. A una condizione: portare con sé la bici del Giro delle Fiandre 2010'. Ho aggiunto che potevano dirglielo", ha raccontato Tom Boonen.