Mentre dalla Francia tuona l'eco della protesta di Marine Le Pen contro l'Europa, qui in Italia, invece, non si prestando molta attenzione alla dichiarazione d’indipendenza della Repubblica Veneta, proclamata venerdì scorso a Treviso.

Come una fiammella che si è accesa sotto un covone di paglia, ora, però, i nuovi “serenissimi” hanno deciso di fare sul serio, pensando addirittura alla creazione di un partito, proprio per evitare che questa fiammella si spenga.

Uno dei promotori del referendum che ha evidenziato il sentimento di protesta dei cittadini veneti, ossia Gianluca Busato, ha parlato di uno Stato italiano ormai "rantolante": "Dobbiamo liberarcene in modo definitivo - ha detto l'imprenditore veneto con un passato nella Lega - evitare che faccia ulteriori danni". 

Ed ecco l'idea della nuova formazione politica che potrebbe chiamarsi “Veneto sì”: la decisione definitiva verrà presa a Padova, domenica prossima, al congresso indetto dagli indipendentisti che non intendono perdere ulteriore tempo e organizzare la campagna elettorale in vista delle elezioni europee.

La convinzione che qualcosa di serio stia davvero succedendo e che il Veneto stia subendo una vera e propria metamorfosi arriva dalla volontà di far ascoltare la propria voce all'europarlamento di Bruxelles. Gianluca Busato non ha dubbi sul progetto della secessione e riferendosi alle prossime elezioni regionali che dovrebbero tenersi nel 2015 in Veneto, afferma in maniera inequivocabile: "Non ci saranno più. Nel 2015 si terranno le Elezioni politiche della Repubblica Veneta, le regionali ormai appartengono al passato."