Paolo Bovi, fondatore dei Modà, dopo essere stato accusato di pedofilia lo scorso gennaio, si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Cernusco sul Naviglio. Era stato accusato qualche mese fa di aver molestato quattro ragazzini tra i 13 e i 16 anni nel 2011. Potrebbe essere stata questa la spinta che ha indotto l'artista a tentare il suicidio nella notte tra sabato e domenica 23 marzo.
L' ex tastierista dei Modà insegnava a suonare la chitarra in una parrocchia dei dintorni milanesi e secondo i pm della Corte d'Appello di Milano avrebbe molestato quattro ragazzini che frequentavano tale comunità.
Bovi verso le 4 di domenica mattina si sarebbe tolto il braccialetto elettronico con un cacciavite e, dopo aver percorso qualche chilometro con la sua auto, avrebbe tentato di uccidersi con i gas di scarico della stessa. Fortunatamente i carabinieri di Cassano d'Adda avrebbero ricevuto il segnale lanciato dal dispositivo manomesso, e tempestivamente si sarebbero precipitati a salvare l' artista, riuscendo nell'intento. Lo avrebbero trovato in stato confusionale, molto probabilmente a causa dell'alcool, e accompagnato immediatamente all'ospedale di Cernusco sul Naviglio. Attualmente Bovi è detenuto nel carcere di San Vittore per evasione dagli arresti domiciliari.
Pur essendo stato accusato di molestie verso minori, secondo il gip di Milano Luigi Gargiulo non ci sarebbe stato alcun rapporto sessuale.
Dopo i recenti avvenimenti Paolo Bovi è stato messo duramente alla prova e, dopo il primo arresto, l' ex fondatore dei Modà è stato allontanato dalla sua stessa band, per cui negli ultimi tempi svolgeva il compito di fonico.