Italia, Paese dalle multe bizzarre. Se ne contano tante nel periodo estivo quando i Sindaci, armati tanta fantasia per fare cassa, cercano di beccare i propri cittadini sulle cose più svariate: dal divieto di giocare a biliardino dopo le dieci al divieto di indossare abiti succinti; dal divieto di stare troppo tempo in gruppo per strada a quello di fissare per troppo tempo una persona.

Da Nord a Sud l'elenco potrebbe essere ancora lungo. Poi ci sono quelle multe prese in circostanze anomale, che somigliano a un film dei Vanzina o a quelli anni '70 con protagonista Lino Banfi. E' il caso di un uomo sessantenne originario della Valdichiana, che si trovava in auto con la moglie nigeriana a San Zeno, provincia di Arezzo. Sono arrivati i vigili e li hanno multati. Vediamo perchè.

L'uomo aveva raggiunto la moglie "in servizio" per discutere della separazione, facendola salire in auto. Quando la loro auto è stata affiancata dai vigili urbani, che credevano di averli beccati in fragrante.

Di qui gli hanno fatto una multa molto salata, pari a trecento euro cadauno. In quel comune è prevista infatti la multa per chi va a prostitute, come vuole il Sindaco locale. Il povero sventurato non batte ciglio, preferendo di passare per un comune cliente delle lucciole anziché il marito della donna. Tuttavia, a mente fredda, decide pure di non volere pagare e così decide di fare ricorso, mostrando la documentazione che accerta il rapporto coniugale tra i due. Dopo la solita lunga serie di lungaggini burocratiche made in Italy, l'uomo si è vista rimborsare la cifra.

Non è chiaro se i due ora stanno ancora insieme, ma si apprende che erano sposati da 2 anni probabilmente al fine di far ottenere più facilmente la cittadinanza italiana alla giovane ventinovenne.

Un aiuto che poi gli è costato caro, sebbene sia riuscito poi a farsi rimborsare. La prossima volta, magari, meglio discuterne a telefono, così da evitare di ritrovarsi vigili troppo zelanti e di dover fare ricorsi molto imbarazzanti…