Non c'è pace per i coniugi Fatello, genitori della piccola Giovanna, la bimba di 10 anni deceduta il 29 marzo 2014, in seguito a quella che sembrava essere una banale operazione al timpano. A quasi un anno dall'apertura dell'inchiesta, restano indagati i due anestesisti, mentre l'Avvocato Francesca Florio, legale della famiglia, presenta ricorso per una possibile responsabilità professionale di tutto lo staff medico.
La piccola era stata ricoverata nella casa di cura privata Villa Mafalda, a Roma, nel quartiere Salario, per la ricostruzione della membrana timpanica, lesionata a causa di precedenti infiammazioni. Durante l'intervento, però, qualcosa andò storto e, dopo ore di tentativi per riportare in vita la bimba, venne dato l'annuncio del decesso. I genitori, sconvolti e confusi, allertarono subito i carabinieri della compagnia Parioli che, prontamente, sequestrarono la cartella clinica e tutta la documentazione sanitaria in possesso della struttura. Il pm Mario Ardigò aprì un'inchiesta, disponendo l'autopsia del corpo di Giovanna.
A 10 mesi dall'accaduto, sono ancora pochi gli elementi che permettano di fare chiarezza. Dei sette indagati iniziali, infatti, sotto il mirino degli inquirenti rimangono solo i due anestesisti, accusati di omicidio colposo, per non aver prestato sufficiente attenzione al valori indicati sul monitor. I due dichiarano di "non sapere quale orecchio dovesse essere operato". Una dichiarazione che fa venire i brividi, ma che, almeno momentaneamente, scagiona il chirurgo. La direzione della casa di cura non ha mai avuto alcun dubbio sulla serietà e sulla professionalità dei propri medici, riconosciuti come eccellenze anche a livello mondiale, ma alcune cose sono ancora da accertare. L'Avvocato della famiglia Fatello, infatti, ha presentato ricorso dopo l'archiviazione dell'accusa al chirurgo, perché bisogna capire come mai il medico, durante la rianimazione della bimba, si sentì male e abbandonò la sala operatoria. L'augurio è che il caso si chiuda presto, soprattutto per i genitori della piccola bambina, chiusi nel loro dolore straziante.