I quattro figli di Elena Ceste e Michele Buoninconti sono stati affidati dal Tribunale dei Minori di Torino, in modo permanente, ai nonni materni con il divieto assoluto di incontrare il padre. Il giudice Francesco Sirchia è tato delegato a seguire la vicenda di affido, mentre i servizi sociali dovranno monitorare la situazione familiare dei minorenni.
Nell'interrogatorio del 2 febbraio, a Michele Buoninconti era stato confermato il fermo in carcere e l'istanza di scarcerazione presentata dai suoi difensori, Chiara Girola e Alberto Masoero, è stata respinta.
L'arresto del Buoninconti è avvenuto alcuni giorni fa, ad un anno dalla sparizione di Elena e a più di tre mesi dal ritrovamento del cadavere.
Dalle intercettazioni telefoniche emerge una situazione familiare difficile: la gelosia di Michele, le liti continue, i presunti tradimenti di Elena che, per l'accusa, potrebbero essere i motivi che hanno portato il marito a commettere l'omicidio e occultare il cadavere. Inoltre, il terriccio ritrovato sui vestiti di Elena Ceste (consegnati dal marito agli inquirenti il giorno della scomparsa, il 24 gennaio 2014) e sui quali l'uomo ha fornito versioni contrastanti nel tempo, proviene dal canale in cui la donna è stata ritrovata nello scorso ottobre.
Nei giorni successivi alla scomparsa della moglie, Buoninconti aveva raccontato dell'ultima notte trascorsa insieme, nella quale Elena Ceste manifestò un comportamento anomalo; era terrorizzata dal fatto che le potessero togliere i figli; inoltre, lei avrebbe confessato al marito di rapporti segreti con due uomini.
Lui era ossessionato dal pensiero che la moglie non si occupasse della famiglia ma pensasse solo a parlare in chat con altri uomini, sognando relazioni virtuali. Il profilo psicologico di Michele Buoninconti, tracciato dallo psicologo, lo definisce: affetto da una personalità di tipo "ossessivo-compulsivo", quasi psicotico. Sabato 7 febbraio, nella chiesa di Govone (suo paese d'origine), si svolgeranno i funerali di Elena Ceste, in forma privata.